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“Controluce” di Rita Scarpelli

Dettagli Prodotto:

  • Editore: Cicorivolta (16 dicembre 2020)
  • Lingua: Italiano
  • Copertina rigida: 296 pagine
  • ISBN-10: 8832124270
  • ISBN-13: 978-8832124279

Link d’Acquisto:

Recensione a cura di Jennifer Gaspari:

Ho sempre sostenuto che leggere un libro non sia solo sistemarsi sul divano, prendersi del tempo per se stessi, e rilassarsi tra le pagine di un buon racconto, o meglio, è anche quello, ma non solo. Leggere un libro, per me, è innanzitutto un’occasione. Un’occasione per scoprire nuovi mondi, nuove persone, nuovi punti di vista, nuove esperienze. Il romanzo di cui vi parlerò oggi, cari Amabili, è stato per me una grande occasione di riflessioni. Il tema attorno al quale tutto si sviluppa è, essenzialmente, l’Amore, ma l’amore inteso, analizzato e vissuto sotto ogni sfumatura possibile. Tante volte quando si parla d’Amore si pensa solo all’amore di coppia, solo all’amore positivo, quello che traina il mondo, ma non è sempre e solo così. L’amore ha una vastità di colori che, a volte, vengono oscurati dalla quotidianità, dal fatto di immaginarlo vincente sul male, dal pensare l’Amore come quella luce che tutto può, che tutto illumina, ma non si pensa mai che la luce crea anche ombre e che quelle ombre, a volte, possano rivelare lati dell’amore che a volte si sottovalutano, che sovente facciamo fatica a riconoscere, magari per circostanza, magari per timore, magari perché l’amore è comunque sempre l’unica ancora che ci dona speranza. Questo romanzo mi ha donato l’occasione di osservare delle vite senza l’abbaglio di una luce diretta, permettendo loro di sbagliare, offrendo loro la possibilità di vivere ed essere raccontati anche e attraverso le loro ombre, con quell’angolazione che mette tutto in chiaro, nonostante l’obiettivo sia posizionato Controluce, sfruttando quel preciso momento in cui la luminosità coglie quell’attimo imperfetto, ma assolutamente e perfettamente reale.

“Controluce”

Rita Scarpelli ci porta tra le pagine di una storia di vite intrecciate, di persone che trascorrono la loro esistenza tra lavoro, sogni, scelte, rimpianti, ricordi e Amore. La storia si dirama tra vari protagonisti, perché in questo racconto non c’è solo una vita in primo piano, lo sono tutte, protagoniste di se stesse. Devo ammettere che, infatti, all’inizio facevo un po’ fatica ad individuare la strada da percorrere nella narrazione. Chi dovevo seguire? Qual era la persona su cui mi dovevo focalizzare? Chi tra i protagonisti sarebbe stato al centro di tutto? Poi, facendo un passo indietro, osservando in controluce, ho capito che il romanzo andava letto coralmente, come un complesso di voci narranti che dispiegano una storia intessuta di esistenze diverse. Ogni vita, ogni personaggio rimane protagonista del proprio essere; esattamente come accade nella realtà, ognuno con la sua storia, ognuno al centro del proprio sentire, del proprio mondo, ognuno con i suoi perché, ognuno dalla parte di se stesso. Una scelta stilisticamente audace, ma molto incisiva e significativa per un romanzo che tocca corde davvero profonde.

All’inizio il perno centrale sarà Chiara, che avrà il compito di essere il collante della storia, quel personaggio attorno al quale ruoteranno tutti, senza però scavalcare d’importanza le altre storie, semplicemente essendo quel fulcro che collegherà il tutto. Conosceremo Chiara tra le corsie di un ospedale. La incontreremo quando ancora la sua formazione da medico sta iniziando, quando la direzione della sua carriera ne sta delineando il futuro e sta marcando il suo presente tra turni lunghissimi, sfide, esperienze ed insegnamenti quotidiani. Chiara è una ragazza capace e caparbia, timorosa però di non essere all’altezza di un mestiere che richiede sangue freddo e competenze che arriveranno indubbiamente con il tempo. Al suo fianco, come suo maestro conosceremo Paolo, il Dottor Morelli che etichetterete immediatamente come il guru della medicina, come il miglior cardiochirurgo di Napoli, come quel medico che tutti vorremmo avere in caso di necessità. Paolo, con il suo talento, con il suo genio farà breccia nel cuore di Chiara e assieme scopriranno l’Amore, quello che ti rapisce l’anima, che ti prende totalmente, che ti impedisce di ragionare, che ti ingloba in una storia e non te ne fa uscire più. Avrete costantemente la sensazione che qualcosa, però, in questo Amore non vada come deve andare. Durante la narrazione la Scarpelli vi trasmetterà un’inquietudine, un turbamento, un’apprensione tale da sentirvi quasi infastiditi; il tutto però, senza descrivere mai scene di violenza, senza mai farvi assistere a liti, scenate, senza cadere nel pericolo di urtare la sensibilità del lettore, ma lavorando con le sensazioni a fior d’acqua, facendovi intuire controluce ciò che accade tra Paolo e Chiara. Una scelta che ho amato, perché per descrivere una violenza ci vuole fegato, per trasmetterne le emozioni, per farvele provare sottopelle…per quello ci vuole cuore, eccellente padronanza delle parole ed estrema delicatezza ed empatia. Per questo porgo i miei complimenti a Rita.

La vita fa incontrare e separare le persone, gli fa prendere direzioni diverse, le fa allontanare per potersi salvare e per uscire da condizioni in cui o si sceglie, o la vita stessa sceglie per te. Così sarà Chiara per, dopo aver vissuto un amore malato, deciderà di andarsene dalla sua amata Napoli e trasferirsi lontano, in un Nord Italia che le offrirà l’occasione di dimenticare, di incontrare nuove persone e di divenire quel medico che era destinata ad essere. Un’esistenza nuova, che la porterà ad essere se stessa, o forse una versione più fredda, più imperturbabile, più chiusa al mondo e alla voglia di amare ancora. Chiara si butta a capofitto nel lavoro e si trasforma in ciò che le vittime di violenza sono costrette a diventare per sopravvivere: dura, granitica, dedita solo all’essere un buon medico. Tra l’Amore passionale e l’Amore verso il prossimo, verso vite che non si conoscono, decide di scegliere il secondo, più facile da gestire, meno pericoloso, ma forse più sicuro, più appagante. Sarà, però, proprio il suo lavoro a farle incrociare la strada di Nico, un bambino vittima di un padre violento e orfano di una mamma che quella violenza, ad un certo punto, non l’ha sopportata più. Nico, bimbo fragile, bimbo che diventa l’emblema di quell’Amore al quale Chiara ha rinunciato, che risveglia sia in lei, sia in Silvia, sua coinquilina, un istinto protettivo, materno, che entrambe avevano messo da parte per una vita di soddisfazioni lavorative. Sboccia in loro un Amore imprevisto verso Nico, al quale si unirà anche Edoardo, il suo Tutor. Ecco che il centro di tutto diviene il bambino, simbolo di un Amore non più malato, ma di un Amore pulito, istintivo. Nico però non sta bene e Chiara non saprà capire perché e, forse complice un destino beffardo, ecco ricomparire la figura di Paolo, che dopo anni tornerà nella vita di una Chiara diversa, cambiata, forse ancora spaventata. E anche Paolo non sarà più lo stesso.

Questa in soldoni, la trama. Chi legge le mie recensioni sa, ormai, che tendo a non raccontare mai più di tanto il libro, ma cerco di coglierne i significati. In questo caso, essendo infiniti i significati, ho deciso di narrarne un po’ di più, perché Rita Scarpelli crea un intreccio difficile da districare, difficile da spiegare, se non leggendo il romanzo stesso. Leggere questo romanzo è quasi come sentir raccontare la storia di vicini di casa qualsiasi, di persone che tutti potremmo conoscere. Molte volte, durante la narrazione, mi sono soffermata a pensare che chissà, quante sono le storie simili a questa che si potrebbero raccontare, chissà quante, tra le persone che incontriamo per strana, vivono esperienze simili a queste. La capacità dell’autrice di rendere assolutamente umani i suoi personaggi, rende il racconto ancora più penetrante. Quel conoscerli controluce, quindi senza offuscarne le ombre, li raffigura fragili, tutti, nessuno escluso. Ci rendiamo conto, durante la lettura, dell’estrema empatia nei confronti di ogni sentimento naturale che i personaggi che vivono il romanzo, prova. E’ quasi difficile da spiegare la sensazione di incapacità di giudizio che questo libro trasmette. Riuscirete ad essere solidali con ognuno di loro proprio perché li capirete, ne coglierete gli sguardi, i battiti del cuore che accelerano, le paure, i dubbi, i desideri profondi che sembreranno dannatamente giusti anche quando magari non lo sono. La vedrete quella giusta via da seguire, ma come spesso accade, il vostro cuore ve ne farà scegliere un’altra. E’ così che succede nella vita, quante volte vi è capitato, di vederla chiara davanti a voi la cosa giusta da fare, ma il vostro centro, la vostra essenza, vi guidava in un’altra direzione? Io mi sono rivista tantissimo in Silvia, per esempio, nel suo Amore verso Nico, dettato forse da un sentimento egoistico, ma assolutamente e completamente umano.

Rita Scarpelli ha creato un libro in cui, durante la lettura, ci si sente meno soli, meno sbagliati, forse perché simili a qualche personaggio, o forse perché, soprattutto in questo momento abbiamo bisogno di ridimensionare la perfezione che sembra esserci costantemente richiesta. Ho anche apprezzato moltissimo il fatto che i protagonisti fossero medici, vi spiego perché. Da un anno a questa parte, ci hanno abituati a sentir parlare di eroi in corsia, di personaggi quasi fantastici che, indossate le loro divise, diventano una sorta di valorosi combattenti. Tutto vero, tutto assolutamente condivisibile, ma molto spesso, agli eroi si chiede il miracolo, si chiede loro di venire salvati, sono supereroi, sta a loro farlo, no? Dimentichiamo però, che i nostri medici, i nostri infermieri non sono veramente eroi, se non nell’anima. Sono persone normalissime, con tanta forza, con tanto coraggio, con tanto temerarietà… ma sono umani, e tutto questo loro superpotere può cedere. L’invincibilità che ci presenta Rita tra queste pagine, il loro poter sbagliare, il loro non scegliere sempre in modo appropriato o oggettivo, ne regala una visione assolutamente più glorifica perché per un supereroe compiere gesta straordinarie è quasi d’obbligo e poco difficoltoso, ma quando a compierle sono persone normali, magari spaventate e assolutamente imperfette, allora tutto diventa molto più onorevole.

Un altro importante tema toccato dall’autrice è senza dubbio quello della violenza, sia fisica che psicologica che, come ho scritto prima, non viene mai affrontata direttamente, ma si estrapola dall’inchiostro delle parole che acquistano un peso davvero gravoso. Alle parole emozionali è affidato, in “Controluce” il compito di farci condannare la violenza, in ogni sua forma. E’ la violenza che rovinerà un amore che avrebbe potuto essere quello della vita, tra Paolo e Chiara; è la violenza che porterà Nico a veder morire la mamma e incarcerato il papà; è la violenza mentale che farà vivere Chiara con la perenne sensazione di non essere all’altezza; è la violenza di uno stereotipo che obbligherà le due protagoniste femminili a dover scegliere tra una carriera e una famiglia. Rita tocca talmente tanti tasti importanti in questo libro, che potrei parlarvene per ore, ma forse sarebbe il caso che prendeste il libro e non vi lasciaste fuggire quell’occasione di poter capire un po’ di più quanto possa essere vasta e difficoltosa la visione del mondo, come quella della violenza, come quella dell’Amore.

Un ultimo punto importante vorrei sottolineare, una cosa davvero onorevole. I diritti d’autore, per la vendita di “Controluce” saranno devoluti all’Associazione Maddalena che opera “in ambito sociale e culturale a favore delle donne contro le sopraffazioni, le violenze, le molestie ed i ricatti sia in ambito familiare che in quello lavorativo”. Sotto la recensione troverete qualche dettaglio in più. Io dalla mia non posso che essere onorata di aver letto questo libro pregno di messaggi e significati e di avervene potuto parlare a voi.

Grazie di cuore a Rita anche per avermene donato una copia.

Buona Amabile Lettura

Sinossi:

Controluce - Rita Scarpelli - Libro - Cicorivolta - Temalibero | IBS

«”Controluce” è un romanzo sull’amore: da quello “impossibile” a quello materno. I protagonisti sono medici, quelli che le cronache odierne descrivono come eroi capaci di sconfiggere con le loro cure i mali di una pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. La storia è ambientata in buona parte nel 2018, dunque prima dell’inizio dell’emergenza, e si muove tra il passato e il presente della protagonista, la brillante dottoressa Chiara Morgera e tra il Sud e il Nord del Paese: Napoli, dovjje Chiara si forma come medico e in cui soffre per un amore “sbagliato”, quello per il suo mentore Paolo Morelli, e Bergamo, la città che la porta definitivamente al successo professionale, quella in cui Chiara smette di essere la “giovane strutturata” e diventa un medico stimato e affermato.» (Dalla Prefazione di Paola Meola)

Biografia Autrice:

E' passato di Rita Scarpelli. La recensione di Elisa Santucci

Rita Scarpelli nasce a Napoli il 22 maggio 1964.
Frequenta il Liceo Scientifico Giuseppe Mercalli di Napoli dove, grazie alla Professoressa di Lettere Raffaella Del Vecchio, si appassiona alla letteratura e alla scrittura.
Laureatasi in Economia e Commercio, vince un concorso nella Pubblica Amministrazione dove lavora tuttora e, allo stesso tempo, continua a coltivare il suo interesse per la lettura e per la scrittura, traendo ispirazione da svariati autori italiani e stranieri, tra cui Oriana Fallaci, Marcela Serrano, Susanna Tamaro, Lisa Genova e Maurizio De Giovanni.
Appassionata di psicologia, nel 2014 diventa counselor, mossa dal bisogno di comprendere più approfonditamente le fragilità dell’essere umano, al fine di poterlo narrare nei suoi scritti amatoriali.
Le implicazioni dei social network nelle relazioni umane rappresentano un oggetto sempre maggiore di interesse, fino a diventare nel gennaio 2016 la tematica di un racconto breve, che poi si trasforma in un romanzo dal titolo “È PASSATO”, la cui realizzazione si conclude nel maggio 2017.

Associazione Maddalena:

L’Associazione Maddalena è un associazione di volontariato che opera a Napoli dal 2001, in ambito sociale e culturale a favore delle donne contro le sopraffazioni, le violenze, le molestie ed i ricatti sia in ambito familiare che in quello lavorativo. Promuovere iniziative e progetti a favore delle pari opportunità.

Realizza iniziative di auto-aiuto e cooperazione attraverso il servizio “Donna chiama Donna“. Attraverso lo sportello di aiuto l’associazione offre consulenza ed orientamento, sia nell’emergenza che nel luogo periodo, sui problemi delle donne che ne fanno richiesta, ricorrendo anche al supporto di una rete di collaboratrici esterne con competenze specifiche e dei servizi esistenti sul territorio.

IL VILLAGGIO DELLE DONNE
progetto dell’associazione di volontariato “Maddalena” realizzato in collaborazione con CSV Napoli

“Il villaggio delle donne” è un progetto dell’A.d.V. Maddalena che si propone di avviare, in via sperimentale, un particolare servizio di animazione territoriale a favore delle donne residente nel territorio della IX Municipalità Pianura Soccavo. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’associazione Maddalena, che ne è promotrice, l’assessorato e la consulta alle pari opportunità della IX Municipalità, i servi sociali territoriali e la referente territoriale dell’ associazione donne medico . Le attività , sono finalizzate a combattere solitudine, disagio sociale e psicologico e a creare, spazi fisici e culturali dentro i quali rendere possibile valorizzare l’“essere” e i “saperi” delle donne. Specificamente il progetto prevede il coinvolgimento in iniziative di animazione sia culturali che di cura e di benessere, nonché di partecipazione attiva della realtà territoriale. Queste attività saranno realizzate avvalendosi di specifico personale qualificato e sono schematicamente e sinteticamente articolate come segue:

Due mattine a settimana dedicate alla cura e al benessere della persona
un pomeriggio dedicato ad attività laboratoriali, di counseling, e ad attività sociali ed aggreganti.
Il progetto si propone di coinvolgere le donne di renderle partecipi e attive del proprio territorio, fare in modo che vivano in un “Villaggio” e non in un centro di aggregazione tradizionale e ghettizzante, lasciare, infatti, che le protagoniste vivano nel contesto che è loro familiare, e che non debbano perdere la loro individualità per sentirsi ancora parte attiva e componente di un gruppo . Obiettivo generale è quello di creare un gruppo di donne che si riuniscono per prendersi cura di loro stesse, del loro benessere non solo fisico ma, anche psichico. Diventare valore e risorsa non solo per gli altri ma, anche per se stesse. Donne che si identificano nel contesto sociale portatrici di saperi di tradizioni, consapevoli delle loro potenzialità che conoscono il proprio corpo e sanno prendersi cura di se stesse e degli altri.

Puoi contattare l’associazione attraverso l’indirizzo mail:

ass.maddalena@email.it

OPPURE:

TEL. 3387019267 Fax 081 19726564

RECAPITO POSTALE :

Via Grottole 6 80126 Napoli

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