Scheda libro
Titolo: L’urlo dell’ innocente
Autore: Unity Dow
Editore: Edizione Le assassine
Genere: Narrativa Pagine: 272
Prezzo brossura: € 17,00
ISBN: 978-88-94979-28-2
Prezzo eBook: € 5,99
ISBN ebook: 978-88-94979-25-1
Link acquisto:
https://www.amazon.it/Lurlo-dellinnocente-Oltreconfine-Vol-6-ebook/dp/B082QPPGZS
Sinossi:
Neo, una bambina di dodici anni, sparisce in una zona rurale del Botswana. Dopo un’indagine frettolosa, la polizia locale dice alla madre che la figlia è stata assalita e uccisa dalle bestie feroci. Cinque anni dopo, la giovane Amantle Bokaa viene inviata in quel villaggio sperduto dell’Africa per assolvere un tirocinio nel locale ambulatorio, e lì per caso ritrova in uno sgabuzzino una scatola dalla misteriosa etichetta. La scatola contiene qualcosa che riporta al caso ormai archiviato e dà luogo alla ricerca della verità, verità che risulterà ben più terribile e pericolosa di quanto Amantle potesse inizialmente immaginare.
Recensione a cura di Elisa Mura
Avete mai letto una storia col sangue ribollente di rabbia nelle vene? Più di un semplice pugno nello stomaco. Non perché il libro non sia bello oppure scritto male, quello darebbe un altro tipo di reazione, ma perché è la sensazione che certi tipi di realtà provocano in chi ha una coscienza, una verità dei fatti destinati a non mutare.
Unity Dow, un’ autrice che si batte per i diritti umani nel suo paese, ci racconta una storia che scuote la morale e il senso di umanità, per chi ce l’ha ovviamente, d’impatto, molto reale per chi vive nei paesi più poveri africani. Parla di eventi che purtroppo accadono in quei luoghi, di gente di potere che non viene mai punita se commette nefandezze, ed ecco come mai l’assassinio di una ragazzina di dodici anni non viene condannato.
Siamo nel Botswana, nel cuore dell’Africa, dove la popolazione si divide in piccoli villaggi e la maggior parte sopravvive con poco. Altri privilegiati, invece, sanno che possono fare ciò che vogliono senza subire conseguenze. In questi luoghi Neo, un’innocente, viene ritenuta morta per colpa dei predatori animali, o almeno è quello che ha sostenuto l’autorità locale. L’arrivo di Amantle, dopo cinque anni, riapre una ferita nel cuore dei residenti.
Amantle è una ventenne con la testa sulle spalle, coraggiosa e altruista, inizia il suo tirocinio nell’ambulatorio medico, piena di speranze e buone intenzioni, nonostante sia snobbata dalle infermiere, che la trattano come donna delle pulizie. Casualmente, la ragazza trova una scatola contenente i vestiti insanguinati della piccola Neo, una prova dimenticata per un caso insabbiato. Il ritrovamento provoca inevitabilmente una sommossa generale e la sveglia Amantle, in poco tempo, smuove avvocati ed enti locali, catalizzando l’attenzione sugli omicidi rituali e alle sue innominabili peculiarità. Servirà a portare giustizia? Eh, questo non posso assolutamente rivelarlo.
Il personaggio di Amantle è una vera e propria eroina, ho pensato che l’autrice sia simile a lei, è autentica e combattiva, ed è di certo un elemento positivo, nonostante la negatività, che fa sperare che si possa creare un mondo migliore.
Consiglio con sincerità questa lettura scorrevole che affronta tematiche reali e per noi difficile da concepire.
Biografia Autrice
Unity Dow, giudice, attivista per i diritti umani, scrittrice e ministro del governo del Botswana è nata in un’area rurale dove i valori tradizionali erano dominanti; ha frequentato Giurisprudenza all’Università del Botwsana e dello Swaziland e poi a Edinburgh in Scozia, suscitando con la sua educazione occidentale un misto di stima, ma anche di sospetto.
Impegnata nella difesa dei diritti delle donne, è stata tra le fondatrici di EmagnBasadi, la prima organizzazione femminile del Paese. Si è occupata dei diritti dei gay e ha partecipato anche alla creazione di Aids Action Trust.
Prima donna giudice dell’Alta Corte del Botswana, si è impegnata molto per la democratizzazione delle leggi del Paese, per esempio nell’ambito del diritto di famiglia.
Personaggio poliedrico, ha dimostrato il suo valore anche come scrittrice; nei suoi libri spesso emergono i conflitti tra i valori occidentali e quelli tradizionali, ma anche i problemi riguardanti i rapporti tra uomo e donna in un continente afflitto dalla povertà come quello africano.
Dow ha contribuito al libro Schicksal Afrika (Destino Africa) dell’ex presidente tedesco Horst Koehler (2009), e ha spesso fatto parte di missioni dell’Onu in Sierra Leone e Ruanda.
Oltre al conferimento della Legion d’onore francese, Unity Dow è stata menzionata al Women of the World Summit nel marzo 2011 come una delle 150 donne che “scuotono il mondo”.
Dal 2013 è entrata in politica e da allora ha più volte rivestito il ruolo di ministro.
Notizie Casa editrice
Edizioni le Assassine è un piccolo gruppo di appassionate/i di crime che da anni lavora nel mondo editoriale, occupandosi di scelta dei libri, traduzioni, editing e comunicazione. Vuole dare espressione a questa passione per la letteratura gialla, proponendola nelle sue svariate sfaccettature – giallo a suspence, deduttivo, hard boiled, psicologico, noir –, negli stili più diversi – fantasiosi, essenziali, sofisticati, semplici, d’antan – e nei contesti geografici più vari – Marocco, Malesia, Canada, ma anche Germania, Francia… solo un piccolo esempio dei Paesi da cui vengono le scrittrici.
Il logo della casa editrice dice più delle parole: un volto enigmatico, che rievoca donne un po’ misteriose, immerse in un’atmosfera inquietante. La boutique editoriale pubblica letteratura gialla, declinata nei suoi vari sottogeneri. Pur spaziando dall’enigma della camera chiusa al thriller psicologico, al noir, si è cercato di trovare “un centro di gravità permanente” scegliendo per i romanzi solo scrittrici o comunque storie in cui le donne sono nel bene e nel male al centro della vicenda, talvolta vittime e talaltra vessatrici.
Si è voluto poi avere uno sguardo più ampio sul mondo e così è stato pensato di dedicarsi ai romanzi stranieri, mettendosi sulle tracce di penne che abitano i quattro angoli del globo e delle storie che più entusiasmano.
La ricerca non si è fermata al presente e la passione per il crime, come una macchina del tempo, ha portato alla scoperta di scrittrici del passato, coraggiose pioniere di questo genere. A volte potranno sembrare distanti perché soggette a certe convenzioni letterarie e sociali, ma non per questo sono meno capaci di creare atmosfere intriganti.
Come ha scritto Giuseppe Petronio, citando Walter Benjamin: “Gli interni borghesi tra gli anni Sessanta e Novanta dell’Ottocento, con i loro enormi buffet sovraffollati di intagli, i loro angoli senza sole dove si drizza una palma, i lunghi corridoi con la fiamma sibilante del gas, si prestano magnificamente a nascondere i cadaveri. Su questo sofà può benissimo essere stata ammazzata la zia”.
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