Recensione a “IL RANDAGIO” di Alessio Chiadini

Dettagli Prodotto:

  • Titolo: Il Randagio
  • Autore: Alessio Chiadini Beuri
  • Editore: Bookabook
  • Genere: Giallo Poliziesco
  • Prezzo: Cartaceo €18,00 € / e-book € 6,99
  • Formato: Copertina flessibile – ebook (ePub/mobi)
  • Data di pubblicazione: 04 marzo 2021

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Sinossi:

La morte di Elizabeth Perkins sembra un caso già risolto: il corpo rinvenuto in casa, nessun segno di rapina, un marito che ha fatto perdere le proprie tracce. Ma c’è qualcosa che non convince Mason Stone, investigatore privato ed ex agente di polizia. Una scatola di fiammiferi, un passato che stenta a emergere e un misterioso spasimante sono solo i capi di una matassa che si ingarbuglia di più ogni volta che la verità sembra avvicinarsi.

Stone sarà costretto a lottare contro un’intera città, contro una New York corrotta dal peccato, dalla fame e dal crimine organizzato, in un vortice di violenza sempre più stretto attorno a lui, come le spire di un serpente.

Recensione a cura di Ilaria Ferraro:

Anni 20, New York: impermeabile, sigaretta in bocca, lingua tagliente, fare da burbero, pistola a tamburo… Cosa rimanda alla mente questa descrizione se non a un investigatore privato? L’immagine classica di un personaggio del genere calza a pennello su Mason Stone, il protagonista de “il Randagio”, ma lui é ben di più e l’autore lo fa capire in fretta al lettore.

Il passato da detective della squadra omicidi ha forgiato il suo carattere, così come la sua carriera in polizia è stata indelebilmente macchiata e bruscamente interrotta da un episodio che non gli ha certo reso giustizia. Il fiuto infallibile da segugio però non é cambiato e, quando qualcuno non si fida dell’operato e dell’onestà di chi porta ancora il distintivo, si rivolge a lui.

É così che Stone si ritrova tra le mani il caso di Elisabeth Perkins, classificato come uxoricidio e con il presunto colpevole a piede libero e in fuga. In prima battuta l’investigatore è piuttosto riluttante nell’accettare di risolvere il mistero, ma è chiaro che qualcosa non torni e Mason lo capisce ben presto, a partire dal fatto che proprio il suo ex capo al NYPD, non appena lo scopre interessato all’indagine, gli faccia pressioni affinché la lasci perdere. Dovrebbe ricordarsi però che Stone è proprio quel tipo di persona a cui, se vien detto di non far qualcosa, ci si butta ancor più a capofitto…

«E allora perché assumere un investigatore privato per un caso a cui manca soltanto la parola “fine”? Le pesa il portafogli?» disse infilandosi il revolver sotto l’impermeabile, dietro la schiena.

Questo l’impatto che ho avuto approcciandomi a “Il Randagio” di Alessio Chiadini: mi sono sentita avvolta all’istante dall’atmosfera poliziesca che solitamente respiro, seduta in poltrona, davanti a un film di questo genere. Certamente un buon punto di partenza, considerato anche che non conoscevo affatto l’autore in questione e non sapevo bene cosa aspettarmi dal suo libro.

Nonostante all’inizio io abbia ingenuamente creduto che il protagonista fosse il tipico investigatore visto e rivisto, tendente pure un po’ all’antipatico a causa di quel suo temperamento scontroso ed ermetico, pian piano sono entrata completamente in sintonia con lui: attraverso i comportamenti e le parole di April, la segretaria “crocerossina” del corpo e dello spirito, e le azioni stesse di Mason nei confronti di chi risulta più indifeso e in balia della società corrotta in cui vive, il protagonista si svela al lettore nella sua interezza: la scorza da duro nasconde una natura bonaria e un animo che, per quanto ben celato, è molto sensibile. Questo me lo ha fatto apprezzare parecchio, perché trovo che quando personaggio, al di là del ruolo attribuitogli dall’autore all’interno della storia, è in grado di suscitare in me un tale grado d’empatia, l’opera letteraria a cui appartiene acquisisca una marcia in più.

“Elisabeth era ancora così giovane. Ecco quella sensazione nel petto: era come se, da quando l’aveva vista distesa sul quel freddo letto d’obitorio, Elisabeth gli si fosse insinuata sotto pelle

A mio modesto parere, l’autore ha il merito di aver creato una trama ben “aggrovigliata” nella quale, prima di riuscire a individuare il bandolo della matassa, il protagonista si ritrova implicato in faccende ben più grandi di lui che hanno a che fare con poliziotti corrotti, politici coinvolti in giri loschi, affari illegali e faide mafiose… Amo questa tipologia di narrazione, dove nulla è troppo prevedibile e, da un momento all’altro, la situazione cambia radicalmente. Una catena di eventi travolge il protagonista come una valanga, mettendo a repentaglio nuovamente la sua reputazione, oltre che la vita sua e di chi gli sta accanto. Stone però sembra non scomporsi più di tanto e agisce e reagisce di conseguenza, guidato da un forte senso di giustizia, voglia (oltre che necessità) di riscatto e fame di verità.

Ed è così che, a ogni scontro a fuoco o corpo a corpo e durante ogni inseguimento a piedi o in auto che Mason si vede costretto ad affrontare (accuse infamanti, ferite e pestaggi compresi), mi sono scoperta più volte a tifare letteralmente per lui e a congetturare in quale modo l’autore potesse aver previsto di farlo venirne fuori sano e salvo, ma custodendo in me la tranquillità che, proprio come accade a ogni vero eroe, che scaltrezza ed esperienza combinate a resistenza fisica e psicologica del protagonista sarebbero riuscite ad avere la meglio ogni volta.

Quest’avventura (perché in fondo di questo si tratta) è un vero e proprio tuffo nel passato, al di là degli eventi romanzati che racconta: mi sono ritrovata assolutamente immersa nella New York degli anni del proibizionismo, dove l’aria pesante della metropoli statunitense più famosa la mondo era più inquinata dal malaffare che dallo smog, dove i “buoni” per le strade fronteggiavano ogni giorno una realtà molto diversa dall’ideale del “sogno americano”, dove la legge del più forte era l’unica capace di creare un ordine delle cose e di manovrare le alte sfere della società per i suoi sporchi interessi. Ho trovato inoltre che, oltretutto, le vicende raccontate siano anche un buon spunto di riflessione sul nostro presente, in quanto non si discostano poi tanto dall’attualità di quanto viviamo ai giorni nostri.

Mason distolse lo sguardo dalla mappa per concentrarsi sulla vera New York: quella fatta di respiri, di visi, di sensazioni, di vibrazioni, di confusione e di odori. “

Alessio Chiadini ha uno stile di scrittura molto fluido, ma allo stesso tempo elaborato e ben strutturato. Ottima la sua capacità descrittiva, sia delle persone che dei luoghi: molto spesso ho avuto l’impressione, anziché di star lì con il Kindle tra le mani, di avere davanti agli occhi un’immagine, come se l’autore avesse scattato una fotografia di una determinata scena con la sua polaroid e me la stesse mostrando: ha (forse involontariamente) evidenziato in tal modo la sua destrezza nel farmi entrare a 360 gradi, a fianco di Mason Stone, nel puzzle immaginario da ricomporre che è la storia de “il Randagio”.

Da inguaribile romantica (e da autrice donna), ho auspicato un lieto fine “amoroso” tra l’investigatore e la figura femminile che lo affianca, ma… mai dire mai. Posso dire in tutta onestà che questo romanzo mi ha lasciata con il desiderio di leggere un eventuale proseguo e non è detto che non verrò accontentata, giusto Alessio? Prendi nota!

Biografia Autore:

Alessio Chiadini Beuri è nato a Forlì nel 1986 e si è laureato in Antropologia e Archeologia a Bologna. Accumulatore seriale di libri e collezionista di macchine da scrivere, passa il tempo a inventare le storie che vorrebbe leggere. È autore di diverse poesie, di un acerbo romanzo di formazione, della prima sitcom cartacea della storia e di una novellizzazione del videogioco Max Payne. Il Randagio è il suo quarto romanzo.

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