Speciale Amabili Interviste con Francesca Ghezzani.

Intervista a cura di Daniela Sardella.

Benvenuti cari amici nel nostro Spazio dedicato all’intervista. Questa settimana abbiamo un ospite speciale, una donna Splendida, Dinamica, Decisa, Unica! Non parliamo di Autori ma di una Presenza altrettanto importante. Lei è una Giornalista, Conduttrice televisiva e Radiofonica, inoltre è una presenza importante nell’ambito dell’editoria. Non voglio aggiungere altro perché sarà lei stessa a raccontare tutto il resto. Con grande piacere vi presento la nostra splendida ospite: Francesca Ghezzani. Amabili letture blog ha il piacere di collaborare già da un po’ con la Ghezzani, che ovviamente ringraziamo per la grande fiducia riposta nei nostri confronti. Per noi è un grande onore scoprire Autori davvero interessanti e aggiungerei molto validi, proprio grazie ai suoi consigli letterari, ma oggi vogliamo spostare l’attenzione su lei, farvi conoscere chi è Francesca Ghezzani.

Prima di iniziare vorrei sottolineare che, causa impegni, Francesca non sarà presente in Gruppo Amabili. Per ora vi proponiamo le nostre domande, ma più avanti avremo il piacere di ospitare anche lei nel nostro gruppo. Ora iniziamo questa speciale intervista. Siete pronti? Si parte…

Come prima cosa vorrei chiederti una piccola presentazione. Parlaci un po’ di te: Chi è Francesca Ghezzani?


Francesca Ghezzani chi è… Diciamo che sono una donna che cerca di dare il meglio di sé in ogni ambito, da quello familiare, che per me è prioritario, a quello lavorativo e relazionale. Sono una perfezionista e una
persona molto seria, del tutto incapace di prendersi gioco delle persone e con un gran rispetto verso il prossimo. Potrei aggiungere che sono solare ed empatica, ma altrettanto esigente e determinata. Non pesto i piedi agli altri e gioisco sinceramente dei loro percorsi e successi se meritati, ma ho ben chiara la mia natura e quindi vado avanti per la mia strada in un’ottica di arricchimento e crescita personali. Infine, potrei dire di me stessa che sono in perenne lotta contro il tempo, devo incastrare tutto e ottimizzare ogni
cosa, motivo per cui la puntualità (non sul lavoro dove sono un orologio svizzero) non è propriamente il mio forte.

Sei una donna impegnatissima, esperta in vari settori. Come riesci a gestire il tutto?


Ecco, ti ringrazio per questa domanda perché forse chiarisce il concetto di perenne lotta contro il tempo che mi caratterizza. Corro, corro e ancora corro, cercando di farci stare tutto senza trascurare niente e
curandone i dettagli… Come del resto succede alla maggior parte delle donne impegnate sul lavoro e nel ménage familiare.
A oggi sono sempre riuscita a ottemperare a tutto grazie ad una certa capacità organizzativa acquisita con l’esperienza e a una forma mentis che mi permette di fare più cose insieme, anche se non nego che ogni
tanto vorrei potermi fermare e, soprattutto, dedicare più tempo a me stessa.

Tu sei una giornalista, conduttrice televisiva e radiofonica. Hai una preferenza specifica tra le due?


Il giornalismo va di pari passo alla conduzione, mentre per quanto riguarda i due mezzi mediatici diciamo che la televisione fa parte del mio Dna, è l’amore della vita dal punto di vista professionale. Alla radio sono
approdata solo alcuni anni fa e posso dire che ho trovato in essa una dimensione “più umana” rispetto alla tv, con meno protagonismo e arrivismo. Fonte di grande soddisfazione è anche sapere di arrivare nelle case degli italiani con le riviste che la gente compra in edicola, ma se posso scegliere amo la comunicazione immediata che la tv rende possibile, mettendoci la faccia e preferendo la diretta proprio perché, in quel
momento, sento di parlare con la gente che segue le trasmissioni.

Oltre che Giornalista e conduttrice, come dicevamo prima, sei una presenza importante nel mondo dell’editoria. Vuoi spiegare di cosa ti occupi?


Mi occupo della promozione di singoli scrittori o di case editrici. Essendo figlia di una scrittrice e avendo lavorato per tanti anni come ufficio stampa per la promozione di eventi, mi è venuto naturale coniugare
l’attività di giornalista a quella di addetto stampa, concentrandomi negli ultimi anni sull’ambito editoriale che sento vicino per la passione che nutro verso la cultura e la lettura.

Come valuti i nuovi scritti. Per considerarli validi, quali caratteristiche devono avere?


Premetto che il mio lavoro di ufficio stampa ha inizio nel momento in cui un’opera e il suo autore vanno lanciati, quindi o poco prima della pubblicazione o, di solito, in concomitanza. Arrivo, pertanto, a giochi fatti, ovvero dopo che un’opera ha già passato il vaglio di editor e case editrici ed
è stata reputata meritevole. Ciò non toglie che io prenda nella mia squadra solo autori che mi propongono opere ben scritte (diciamo che i refusi non sono un gran biglietto da visita) con trame che possano destare
l’attenzione di giornalisti, critici, recensori, blogger, ecc. e che siano pronti mentalmente a entrare nel meccanismo di promozione rendendosi disponibili a rilasciare interviste, a curare loro stessi le Pr necessarie
e a lavorare in tandem con me. Non potrei permettermi di mettere la faccia nella promozione di qualcosa in cui io per prima non credo.


Francesca tu sei anche Editor. Ecco, io vorrei chiederti o meglio vorrei che spiegassi quanto è importante questa figura e perché affidarsi a gente competente?


In realtà lo sono stata, ora non avrei il tempo materiale per ricoprire questo ruolo e solo in casi del tutto eccezionali accetto di svolgerlo. Credo che tra editor e scrittore debbano esserci fiducia e stima reciproche:
un autore lascia nelle sue mani la propria creatura e deve saper accettare con umiltà critiche, tagli, puntualizzazioni, un editor deve avere il tatto di non stravolgere l’opera ma essere in grado di renderla
migliore in termini di leggibilità, fruizione e commerciabile ai fini della vendita. Il suo lavoro, quindi, è fondamentale e deve non solo aver padronanza delle tecniche stilistiche adeguate, ma anche saper
prevedere i gusti dei lettori e il trend del mercato editoriale.

C’è un settore che affianca sia le case editrici e ovviamente gli scrittori, e sono i blog letterari. Noi ne sappiamo qualcosa visto che collaboriamo già da un po’, ma da te vorrei sapere: come valuti questa figura? Sono davvero di grande aiuto per pubblicizzare gli Autori oppure no?


È diventata importante anche la figura del blogger negli ultimi anni. A mio avviso potrei definirla come “un addetto ai lavori che si colloca, però, a un livello più vicino ai lettori” e che, per questo, con il proprio
giudizio e linguaggio “tra pari” può dare consigli utili di lettura tra la miriade di pubblicazioni proposte sul mercato. Quindi sì, sono utili agli autori a patto che le loro recensioni siano veritiere e accurate.

Come scegli le Collaborazioni?


Il mio lavoro e i contatti sono costantemente “in progress”. Dove oggi non esistono reti e collaborazioni domani potrebbero nascerne di bellissime e costruttive. Diciamo che per me sono imprescindibili la serietà,
il rispetto reciproco, la trasparenza e il fatto che il lavoro non debba subire attese troppo lunghe o slittamenti reiterati perché la promozione ha delle tempistiche da rispettare e la vita di un libro è mediamente breve.

Cosa pensi del Self-publishing?


Penso che pubblicare con una casa editrice sia ancora motivo di maggior prestigio… è un po’ come quando mi chiedono la differenza tra la tv tradizionale e la web tv. Non scredito assolutamente la seconda e penso
che prenderà con il tempo sempre più piede, ma per ora la prima fa ancora la differenza, seppure magari guardata sullo smartphone.
In ambito editoriale, tuttavia, prediligo il Self-publishing davanti a CE a pagamento, alla scelta di pubblicare tutto e tutti pur di fare catalogo e a tempi di attesa elefantiaci a cui sono spesso costretti gli autori anche
per ricevere un no dopo la valutazione del manoscritto. Inoltre, a certe condizioni contrattuali conviene il Self-publishing in termini di potenziali guadagni. In sintesi, se riusciamo a pubblicare con una casa editrice anche piccola ma seria e onesta opterei per la pubblicazione classica, altrimenti perché non sdoganare la possibilità di autopubblicarsi?


Francesca, donna dalle mille qualità. Tu scrivi anche recensioni, quindi da recensionista a recensionista ti
domando quali sono i punti importanti, quelli che rendono una recensione valida e che effettivamente possa aiutare il lettore a scegliere il libro in questione.


Posso risponderti come giornalista, lettrice e ufficio stampa letterario, perché in realtà di recensioni in vita mia ne ho scritte poche e come promotrice di un’opera sarei anche troppo di parte e, pertanto, poco
credibile. Una recensione valida deve essere curata a livello di scheda tecnica fornendo i dati corretti (titolo, autore, casa editrice, numero di pagine, ISBN, prezzo, collana, ecc.), deve saper dar prova che il libro è stato
letto con cura cogliendone le sfumature e contestualizzandolo in relazione al periodo storico narrato, alla biografia e bibliografia dell’autore e, non da ultimo, deve essere in grado di non spoilerare la storia.

Editoria ieri, oggi e domani. Trovi differenze? E cosa ti aspetti in futuro?


Rispetto a ieri abbiamo una fruizione diversa che non necessariamente prevede la copia cartacea, abbiamo un certo pubblico di lettori che ama più che mai il genere distopico e l’erotico e un mercato pressoché
saturo a fronte, peraltro, di una platea numericamente in calo.
Lo scenario futuro che si aprirà dopo questa pandemia non è facile da immaginare, però posso dire che non sono del tutto d’accordo con chi sostiene che rimarranno in piedi solo le grosse case editrici. Tante non ce
la faranno, ahimè, a rialzare la china tra crisi pregressa e lockdown, ma non credo che spariranno la media e microeditoria perché soddisfano alcune fasce di mercato a cui la grande editoria non è interessata.

Ringrazio ancora una volta Francesca Ghezzani per il tempo speso e per la grande simpatia e dolcezza. Averti qui è un grande onore come del resto collaborare con te.

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