TITOLO: INSEGUENDO LE OMBRE DEI COLIBRI’
AUTORE: PAOLO LUIGI ZAMBON
CASA EDITRICE: ALPINE STUDIO
GENERE: LETTERATURA DI VIAGGIO
DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 GENNAIO 2017
FORMATO: COPERTINA FLESSIBILE
LINK D’ACQUISTO: https://alpinestudio.it/home/118-inseguendo-le-ombre-dei-colibri-paolo-luigi-zambon.html
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AUTORE
Paolo Luigi Zambon ha 35 anni e di professione fa il programmatore informatico, fin dall’adolescenza ha sviluppato una passione irrefrenabile per il viaggio. La storia, la geopolitica, le culture più disparate e gli abitanti di terre lontane con le loro vicende, presto diventano idee fisse che lo spingono a ripartire non appena se ne presenta l’occasione. Dopo anni di movimento utilizzando mezzi di ogni genere tra Europa dell’Est, Nord Africa, Medio Oriente ed Asia, nel 2011 ha intrapreso il primo viaggio in sella ad uno scooter simil-Vespa che naufragò a causa di un incidente alle porte di una cittadina della Mauritania. Dopo aver completato il viaggio in Africa Occidentale a bordo degli affollati autobus africani, nel Settembre 2012, in compagnia della sua compagna canadese ha lasciato Budoia, in provincia di Pordenone, in sella allo stesso scooter rimesso a punto per raggiungere, 14 mesi più tardi, Melbourne in Australia. 40.500 chilometri attraversando Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, India, Nepal, Thailandia, Malesia, Indonesia, Timor Est ed Australia. Rientrato a Vancouver, dove nel frattempo ho messo radici, ha organizzato una spedizione di otto mesi in Messico e Centro America. Inseguendo le ombre dei colibrì è il suo primo lavoro editoriale.
CASA EDITRICE
Anno 2009. Nonostante il mondo dell’editoria fosse in evidente declino e anche i grandi colossi iniziassero a scricchiolare di fronte alla crisi e al pericolo del digitale, il fondatore decise di aprire una casa editrice, Alpine Studio. Essendo un amante degli sport legati alla montagna, iniziare con una collana di libri sul tema a lui più caro è stata un gesto naturale. Estraneo al mondo degli aforismi, trova però tra le righe di un verso di Frida Kahlo (“Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini”) un primo nome naturale alla collana di libri di montagna: Oltre Confine. Un nome che evidenzia la volontà degli arditi protagonisti che popolano la collana di spingersi fino ai propri limiti e di superarli.Dopo 12 mesi dall’inizio dei lavori, decide di abbracciare anche il mondo degli esploratori e degli avventurieri, quindi non solo del mondo verticale, ma anche orizzontale, una dimensione molto più vasta e oggetto di sogni di molti. Ancora una volta ritorna in mente il verso della poetessa messicana, grazie alla quale trova il nome della seconda collana della casa editrice: Orizzonti. Questa è una collana dedicata alla narrativa di viaggio, che insegue il desiderio di evasione di un pubblico sempre più affascinato dall’idea di partire per “staccare la spina” e godere della vita e del tempo.Parallelamente, la passione della saggistica – lascito scomodo dei suoi studi universitari – lo ha indotto a provare a lanciare una collana di libri di attualità: A voce alta. La collana, che aveva come focus temi scottanti e intriganti, ma ben lontani dal mondo dei sognatori per cui è nata Alpine Studio, è stata un’esperienza che si è conclusa dopo pochi anni. «I numeri erano ottimi, ma dopo aver toccato e colpito temi un po’ scottanti, ho preferito dormire sonni più tranquilli. E poi, di affascinante c’è poco da esplorare tra le pieghe del potere. Ma è stata un’esperienza comunque davvero forte!».Nel corso del tempo Alpine Studio con un organico ormai ampliato e affiatato dà vita alla collana I Miti – che propone libri e autori senza tempo, ma sempre legati al mondo della montagna – e rilancia la forma grafica e la struttura sia di Orizzontiche di Oltre Confine.A partire dal 2015, Alpine Studio gestisce la rivista Stile Alpino, rivista fondata dal prestigioso gruppo alpinistico dei Ragni di Lecco e dedicata all’alpinismo italiano, con l’obiettivo di ampliarla a livello internazionale, oltre che ad affermarla sul territorio italiano.Nel 2016, dopo anni di trattative, Alpine Studio assume la cura di quella che è stata per quasi 100 anni la collana “Guida dei Monti d’Italia” del Club Alpino Italiano; propone una nuova grafica, nuovi contenuti e un nuovo nome – “Il grande alpinismo sui monti d’Italia”, ma tenendo fede alla preziosa eredità.Le guide in coedizione con il Cai non sono le uniche pubblicate; infatti, la collana è affiancata da una sezione che propone guide tecniche di alpinismo e arrampicata monografiche su alcuni gruppi montuosi delle Alpi.Oggi Alpine Studio è una realtà radicata e ben avviata, e grazie al distributore nazionale Messaggerie Libri è presente in tutt’Italia. Da un’iniziale quota annuale di 10.000 copie stampate annualmente, al 31 dicembre si è passati a quota 24.000 copie l’anno, e il trand sta continuando ad aumentare.Finché la redazione di Alpine Studio sarà composta da sognatori, non mancheranno mai le avventure per i lettori fuori porta .
SINOSSI
Otto mesi e 23.000 chilometri in sella a uno scooter. L’autore ci accompagna alla scoperta del Centro America: dal Messico a Panama alla ricerca di storie e incontri che raccontino il presente di questo ponte vitale tra Nord e Sud America. Un percorso tra monti, foreste tropicali e il calore latinoamericano che si snoda tra i fasti di città coloniali, rovine precolombiane, capitali cresciute a dismisura e villaggi assonnati. Un reportage di viaggio che entra nel cuore della regione centroamericana con un occhio di riguardo per la storia recente e i tumultuosi anni post-indipendenza. Cultura, tradizione, politica e diritti civili si intrecciano nel racconto delle esperienze vissute nella prima parte del suo viaggio, attraversando Messico, Guatemala ed El Salvador. Righe fitte di annotazioni storiche e di conversazioni avute con chi queste vicende le ha vissute da vicino e oggi ne subisce le conseguenze. Uomini e donne si raccontano e nel farlo toccano quelli che sono i grandi temi d’attualità: narcos, disuguaglianza sociale, emigrazione, gang.

Con piacere mi trovo a recensire di nuovo un libro di Paolo Zambon ed devo dire che, come per la scorsa volta, mi trovo di fronte a una lettura che va al di là della semplice letteratura di viaggio perchè racchiude nelle sue pagine un esperienza di vita che coinvolge in prima persona il Lettore.
Attraverso realtà diverse, l’Autore ci fornisce uno spaccato del Messico che unisce diverse sensazioni e sentimenti accomunando persone sconosciute che sembrano però essere unite dalla stessa Cultura Latina.
Tra le pagine traspare un sentimento di tristezza nella voce narrante, scaturita soprattutto dalle disilluse realtà che coinvolgono famiglie e figli cresciuti con modelli sbagliati, a contatto con Narcos, gang e corruzione , nell’impotenza di garantire un futuro migliore per le future generazioni. Tutto questo porta a migrare verso il “sogno Americano” subendone però l’influsso peggiore che li rende fotocopia di uno stile di vita molto differente, circondato da diffidenza e ostracismo.
Visitando luoghi carichi di Storia, imitando i predecessori che nel passato hanno segnato la Storia di quei luoghi, I “nostri” 2 compagni di viaggio ci accompagnano tra Cattedrali e Musei, tra bellezze naturali, passando per il fascino composto da Arte e Musica.
La maggior parte del libro è composto da una Narrativa semplice e verace, che si svolge in un Dialogo che riunisce amore e sofferenza che non lascia indifferente il semplice turista di passaggio.
Zambon è bravo nel trasmettere il suo sentimento nei confronti delle esperienze vissute, con una semplicità che coinvolge e rende partecipe anche il Lettore.
Da Città del Messico fino al Guatemala, passando per El Salvador, ripercorriamo la Storia e le vicende che hanno segnato un popolo in maniera indelebile, una Storia macchiata dal sangue delle vittime di ingiustizia, che però adesso sembrano aver rialzato la testa decisi a recuperare dignità in una lotta continua tra poveri dove lo Stato sembra non voler partecipare.
Nella Parte finale, con il ritorno in Messico, si coinvolgono tutte le emozioni e tutte le aspettative di fiducia che drasticamente vengono vanificate da un senso d’impotenza che coinvolge La “voce Narrante” Protagonista e il Lettore che non può far altro che concludere la lettura con una punta di amarezza,affidando la preghiera per le sorti di due giovani anime destinate sì a un futuro migliore, ma tristemente tradite dalla loro stessa speranza.
In conclusione posso dire che il libro di Paolo Zambon rappresenta una lettura di certo non adatta a tutti, perchè “pretende” un amore per tutto quello che concerne il concetto di VIAGGIO; Obiettivamente però ,come detto, il libro “salta l’ostacolo” in maniera brillante rappresentando una lettura che può essere apprezzata anche da chi volesse “solo” emozionarsi e farsi incantare dalla Storia e Cultura di un Popolo che, nonostante tutto, non è poi tanto lontano dalla nostra cultura almeno per gli aspetti che riguardano più da vicino le stesse radici.
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