Dettagli Prodotto:
- Editore: Corsiero Editore (21 gennaio 2021)
- Lingua: Italiano
- Copertina flessibile: 129 pagine
- ISBN-10: 8832116634
- ISBN-13: 978-8832116632
- Peso articolo: 170 g
- Dimensioni: 14 x 1.8 x 21 cm
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Recensione a cura di Jennifer Gaspari:
Rieccomi qui Amabili, a presentarvi una recensione nuova nuova. Oggi, però, il mio compito sarà un po’ più complesso perché il libro di cui vi parlerò non è un semplice romanzo, non è una storia come le altre. Il libro di cui andrò a raccontare nasconde tra le parole un cammino, un disegno che accomuna vite ed esperienze, una composizione di idee, pensieri e sfide, un ingranaggio di menti che, unite dalla passione per la scrittura, hanno compiuto un audace viaggio verso la ricerca di un obiettivo di crescita, ricerca e collaborazione.
Leggere un romanzo concepito da così tante teste, non vi nego che sarà, anche per voi lettori, un’esperienza di vita, soprattutto valutando il fatto che ciò che andrete a leggere vi farà entrare in un turbinoso intreccio emotivo e psicologico. Il confine tra ragione e sentimento sarà, ne “La Ruota”, molto labile e flessibile. Vi ritroverete a percorrere un sentiero in evoluzione attraverso il quale vi verranno poste domande e quesiti, sia sui personaggi che vivono tra le pagine, sia su voi stessi. Questo libro vi darà l’impressione di essere stato scritto per voi, attraverso di voi e con voi come compimento finale.
Inizierei col raccontare, a grandi linee, la nascita di questo “libro esperimento”. Cinzia Lacalamita e Igor Damilano sono i due autori principali, i due motori cardinali, ma attorno a loro hanno un’intera classe di co-autori che intersecando idee, caratteri e visioni creano un complicato meccanismo solidamente delicato. Ma chi sono questi co-autori? Come nasce un progetto che unisce scrittori professionisti a appassionati lettori che, nel bel mezzo di una pandemia globale, hanno deciso di non spegnere il proprio intelletto, ma di riemergere da un momento oscuro buttandosi in una sfida con le proprie capacità. Nasce così, per gioco, per passatempo e per speranza l’idea di unire tante persone attorno ad un metaforico focolare per far loro raccontare una storia, fatta di esperienze, di crescita, di confronti e mutamenti. E da un semplice gruppo Facebook (“A scuola di scrittura ed editoria” – https://facebook.com/Ascuoladiscritturaededitoria) venuto alla luce per coinvolgere chi volesse approcciarsi al mondo della scrittura, ecco germogliare un fiore inatteso, di quelli che sembrano esporsi al mondo con timidezza, ma che una volta sbocciati reinventano il concetto di beltà e profumo.
E’ un po’ così “La Ruota”, inizi a leggerlo e ti sembra di accostarti a qualche cosa di strano, di inaspettato, di non usuale. Ti avvicini con apprensione ad una storia che fin da subito ti incuriosisce, ma ti intimorisce perché già dalle prime parole si annusa un’aria di tempesta interiore, un’atmosfera che sai ti assorbirà a livello emotivo e mentale. Nel cammino che affronterai ti sentirai un po’ come “Alice nel Paese delle Meraviglie”, incapace di capire dove finisce La Ruota e dove inizi tu, sarai parte del libro, magari senza nemmeno accorgertene, ma una volta concluso ti sentirai diverso, come se avessi ritrovato “la tua strada”, quella che cercava Alice e che in questo sorprendente romanzo si identifica con la domanda “Chi sono?”.
“Se sei e non sai,
se sai e non sei,
Human Recycle ti attende.
Entra nella ruota dell’oracolo.
Domanda farai e risposta sarai.”
Questo è il tormentone che non vi abbandonerà nemmeno un istante durante la lettura, vi pungolerà il cervello costantemente e sarà il motivo per il quale non riuscirete a staccarvi dal romanzo. D’altra parte il ricercare la propria essenza, lo scoprire CHI siamo, l’anelare alla nostra identificazione più profonda e recondita non è altro che l’essenziale scopo dell’intera esistenza. Immaginatevi quindi di ritrovarvi esattamente all’interno del libro della vostra vita e di essere in attesa, come il protagonista stesso, della vostra risposta. L’uso di ogni singola parola, ogni specifico termine vi indicherà una via precisa e sarete voi a scegliere se avere il coraggio di seguirla oppure no. Io, da amante di significati e significanti, sono impazzita già davanti alla martellante locuzione citata prima. Provate a pensare: vi viene chiesto di porre una, ed una sola domanda, ma vi viene anche detto e presagito, che non vi sarà data una risposta, ma che voi, e solo voi, sarete la risposta. Ecco, per me qui c’è già tutto il libro, ma ovviamente, continuerò ancora per un po’ a spiegarvi perché lo dovreste leggere.
La ruota alla quale vi affiancherete non sarà ovviamente solo una ruota tangibile e concreta, o meglio, sarà anche quello, ma più che altro sarà una spirale continua, costante e vertiginosa dalla quale sarà difficile scendere, e dalla quale Benjamin, il protagonista, dovrà adeguarsi per sopravvivere ad un’esistenza fatta di ingranaggi quasi invisibili, ma fondamentali per ritrovare il suo essere, il suo perché nel mondo. Partirà allora una sorta di delirante ricerca dell’io nascosto tra le pagine e le parole di una vita scritta a matita, quindi in balia di memorie cancellate, di punte rotte, di righe sprecate, di istanti persi, di scelte indispensabili.

Benjamin sarà interamente assorto nella narrazione della propria esistenza, ad un certo punto però, non sarete nemmeno sicuri che le realtà raccontate siano vere, o siano sue, o se siano, inveve, un’onirica rappresentazione di una verità indotta; non sarete certi di nulla, se non che col passare delle vicende, con lo scorrere delle pagine, con il compiersi dei fatti, la ruota vi trascinerà in un tempo rarefatto, ma forse risolutivo. La ruota vi condurrà verso risposte che non vi aspettavate, vi consegnerà tra le mani storie di vite all’apparenza solitarie, separate le une dalle altre, ma alla fine incastrate tra loro come un puzzle. Ho immaginato me stessa osservare, come fossero dei dipinti, queste vite spezzate, sconfitte; come se fossero state acquerellate da maestri macchiaioli e solo facendo dei passi all’indietro, solo allontanandosi e cercando una visuale completa e oggettiva, si potesse vederne e capirne la concatenazione e il senso conclusivo.
Benjamin entra in questo strano luogo, “Human Recycle”, di cui non sappiamo quasi nulla, ma immaginiamo essere una qualche specie di loggia o setta che promette oracoli magici e risposte alle domande della vita. Lo vediamo trascorrere giornate asettiche, alla costante ricerca di soluzioni, a ricordare episodi che sembrano essere frammentari, casuali, ma che piano piano compongono la sua risposta, che scrivono con parole misurate, studiate e ponderate quel percorso, quel cammino che ricreerà il suo posto nel mondo, il suo motivo di esistere. Benjamin consumerà i suoi giorni e la sua matita che diverrà la sua più importante àncora per rimanere attaccato alla realtà che lo plasma, che lo forgia. Una matita che segno dopo segno scriverà la sua sentenza, che però si consumerà investigando un passato già nero su bianco, che ci farà provare tutta l’angoscia di un’arma che spenderà se stessa per un fine ultimo, che troverà nella corrosione il suo compimento. Una metafora fortemente funzionale, dolorosa, straziante.
Ogni capitolo una ruota diversa, ogni ruota un significato, ogni significato un tassello.
E alla fine Benjamin arriverà al suo finale, alla sua risposta. E’ proprio quando affermerà di sapere chi è, che noi torneremo a respirare, accorgendoci in quell’istante di aver letto fino a quel momento in un’apnea affannata, come sott’acqua, come appannati tra pagine che, ora, possono finalmente disvelarsi. Ma la soluzione, la risposta, la spiegazione non ci porteranno però alla parola fine, perché la ruota non si ferma, la ruota gira, la ruota macina, la ruota non smette di intrappolarci fra i suoi raggi, e anche dopo aver chiuso il libro, vi assicuro che il criceto che vive nel nostro cervello non interromperà la sua frenetica corsa, perché una risposta apre a milioni di altre domande, e senza domande la vita non avrebbe senso.
Inutile, credo, dirvi che sono stata letteralmente sopraffatta dallo stile e dal significato di questo romanzo, rapita dalle parole e dagli spazi creati fra loro. Da amante della filosofia, che altro non è se non il porsi domande e riflettere sul mondo e sull’essere umano, indagando sul senso dell’essere e dell’esistenza umana, “La Ruota” è stato per me un tuffo nel mio passato universitario, un ricordare ciò che sta alla base dei miei studi: l’importanza di porre la giusta domanda.
“Perché vi è, in generale, l’essente e non il nulla?” M. Heiddeger
Eccola, la domanda fondamentale che muove il mondo, sia interiore sia esteriore, quella che, alla fine, include anche l’infinitezza di una ruota che non si fermerà se non solo dopo aver raggiunto il nulla, il fine, l’assenza di altre domande…il tutto. Da umani, ovviamente, siamo pienamente coscienti che il punto d’arrivo non ci sarà concesso, perciò la nostra ruota non si fermerà mai. Ed è un grande dono, quello che ci hanno regalato Cinzia Lacalamita e Igor Damilano facendoci immergere nel mondo di Benjamin e nel nostro, allo stesso tempo. Perché nella frenesia dei giorni che scorrono, delle cose da fare, dei pensieri che non ci abbandonano mai e che ci lacerano la prospettiva, capita sovente di dimenticarsi di ricercare noi stessi in ogni singolo attimo della vita.
Perché il “chi sono?” è la base di tutto, e quasi mai è la domanda che ci poniamo.
Io voglio ringraziare immensamente Cinzia e Igor per aver creato questa sorta di miracolo letterario e vorrei anche dirvi “chi sono” tutte le altre teste che hanno fatto parte di questo importante, ambizioso, complicato e proficuo progetto. Ringrazio tutti e tutte uno ad uno, per aver dato vita a qualche cosa di prelibato, profondo e decisamente intimo. Spero che ripeterete l’avventura e che ci regalerete tutti una nuova occasione per crescere e per assaporare un libro dalle forme e sostanze stimolanti ed appassionanti.
Cinzia Lacalamita, Igor Damilano, Natalie Sclippa, Silvia Menel, Carmela Di Pietro, Antonella Munafò, Tatiana Reggiani, Silvia Cacciatore, Jessica Turk, Loredana Mazzone, Salvatore Lombardo, Beppe Liotta, Serena Arachi, Francesca Dell’Angelo, Pierina Gallina.
“Non è la fine del mondo. E’ l’inizio. E noi siamo il presente scritto nel vostro futuro. Passo e chiudo.”
Buona Amabile Lettura
Sinossi:
Un enigma da risolvere in un luogo che è esso stesso un enigma. A disposizione, 326 giorni, un notes e una matita. Un intreccio di vite, in apparenza distanti, mosse in un’unica direzione da un’insolita coscienza, figlia di un errore di partenza. Serve coraggio per arrivare alla fine partendo dal principio: «Sono qui per mia volontà. Ora, appartengo alla ruota e lei, inumana umana, appartiene a me. Mi guarda e spia da ogni angolazione, lo so. È tutta intorno. È dentro. È. Attendo il sibilo: domanda farò, risposta sarò…» La soluzione è nascosta nell’impensabile. Per salvarsi, non basterà decifrare codici o mettere insieme le tessere di un puzzle, prima, servirà annullarsi nella cantilena di un suadente indovinello. Una discesa rapida negli abissi di un vortice di parole guidate da nevrosi e ossessioni. Una risalita lenta, possibile solo a patto di firmare un contratto di rinuncia alla libertà, per tutto il tempo necessario. In condizioni igieniche estreme e in regime alimentare restrittivo, la prigionia diventerà l’ultimo dei problemi.
Progetto:
“La Ruota” ha una particolarità, conseguenza della singolarità dell’anno appena trascorso. Il libro vede la partecipazione di tredici allievi. Essi sono stati scelti tra i più meritevoli, dopo mesi in cui, attraverso Facebook, sono state regalate, dagli autori, lezioni online di scrittura creativa emozionale e dopo aver partecipato al racconto “Diario di bordo COVID-19”, vincitore del Festival “Approdi” di Trieste. Questo thriller psicologico può essere inteso come un quotidiano laboratorio gratuito, in cui venivano condivisi tecniche specifiche e segreti del mestiere, dalla stesura alle modalità pubblicitarie.
https://facebook.com/Ascuoladiscritturaededitoria
Intervista Co-autrici:
Io e Daniela abbiamo avuto il piacere di ospitare alcune delle Co-autrici ospiti presso il salottino di Amabili Letture. Per chi se la fosse persa o per chi la volesse riguardare, vi lasciamo il link.
https://www.facebook.com/Amabililettureblog/videos/184892106830394/
Notizie Autori:
Cinzia Lacalamita inizia la sua attività sulla carta stampata nel 2007 come editorialista di Social News. Nel 2008 diventa editorialista del quotidiano nazionale Affaritaliani.it. Nel 2009 entra a far parte degli autori di Aliberti editore e, successivamente, ne diventa consulente editoriale. Del suo primo libro – Daniele, storia di un bambino che spera – cede in toto i diritti d’autore a favore della ricerca: la causa da lei proposta trova riscontro tra i media e, in particolare, viene appoggiata da Il Fatto Quotidiano.[1][2] . Da quel momento, sino al 2013, è testimonial di Parent Project. Con il libro inchiesta L’Uomo nero esiste, avvia una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.[3] Dopo la sua biografia, che racconta di una vita particolarmente travagliata, dichiara di non voler mai più scrivere da sola e ogni sua uscita editoriale – a partire dal libro intervista che riporta le ultime dichiarazioni dell’amica astrofisica Margherita Hack – è accompagnata dalla firma dello speaker radiofonico Igor Damilano, con il quale insegna scrittura creativa emozionale. Nel 2017, per la prima volta, i due autori vestono i panni di curatori per un’antologia di racconti selezionati tra i partecipanti ai loro corsi. Nello stesso anno vengono scelti come insegnanti di comunicazione per un progetto di alternanza scuola-lavoro atto a formare quaranta liceali come ufficio stampa dell’Unione Ginnastica Goriziana in occasione degli Assoluti di scherma. Da maggio 2018 a maggio 2019 sono i responsabili culturali del Tea Room di Trieste, locale di tendenza in cui propongono con regolarità eventi letterali, mostre e conferenze.

Igor Damilano, nato a Gorizia il 3 agosto del 1976, è scrittore, insegnante di scrittura creativa-emozionale, speaker radiofonico e insegna comunicazione. Autore di Margherita Hack. La stella infinita (Aliberti; Imprimatur, 2013), Solo per i miei occhi (Imprimatur, 2014) e Kintsugi. Terra di mezzo (Imprimatur, 2015), Chiamami Anam (Imprimatur. 2016) Partiamo da qui (Imprimatur, 2017), Chiamami Anam (Imprimatur 2017) e Di profumata carne (Imprimatur 2018) e La ruota (Corsiero Editore, 2021)
Casa Editrice:

Il nome corsiero editore deriva dal romanzo settecentesco di Silvio D’Arzo, All’insegna del Buon Corsiero. La locanda da cui prende titolo quel libro è, come le locande stevensoniane e goldoniane e come ogni altra locanda di ogni altro paese e tradizione, un luogo in cui si smerciano storie quasi mai veritiere e molto vino a poco prezzo. Allo stesso modo, il logo di corsiero editore è un puledro che, nelle vaghe forme di un apocrifo disegno di Giorgio De Chirico, rappresenta, alla lettera, il “corsiero” ovvero il cavallo da corsa usato per lo più dai messaggeri e dai postali. Questo progetto editoriale si deve ad Andrea Casoli e alle idee, alle passioni e alle competenze delle persone in vario modo coinvolte nelle avventure di questa vecchia e nuova locanda.
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