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“Cocci di bottiglia” di Benedetto Ghielmi

Dettagli Prodotto:

  • Editore: 2000diciassette (26 ottobre 2020)
  • Lingua: Italiano
  • Copertina flessibile: 62 pagine
  • ISBN-10: 8831243268
  • ISBN-13: 978-8831243261
  • Peso articolo: 124 g

Link d’acquisto:

Recensione a cura di Giusy Sardella:

Eccoci nuovamente con l’appuntamento recensioni del gruppo Amabili letture. Questa volta vi invito a intraprendere il percorso dell’anima, a esplorare il luogo più intimo di un individuo, e quale circostanza migliore se non quella di farlo attraverso una stesura di poesie? Perché Amabili è anche questo, l’apoteosi della lettura in ogni sua forma.

La poesia è l’unità di misura per definire la gentilezza dell’anima, è il viaggio introspettivo dell’io più profondo, l’espressione dei pensieri più reconditi, è il riflettere sulle proprie esperienze, e il fare di se stessi oggetto di studio, per poi trascriverne i versi donandoli al mondo. Il Petrarca scrisse: “Tra tutte le forme d’ arte che assicura una più lunga sopravvivenza è la poesia, l’ unica capace di innalzare monumenti più duraturi del bronzo.” Ed è proprio così! Dagli albori della civiltà e con la scoperta della scrittura, la poesia è la forma d’arte indiscussa più antica, la più amata e la più odiata, oggetto di strazianti missive d’amore, tramutati nel tempo in testi melodici che fanno vibrare ogni fibra del nostro essere, è la più odiata da sedicenti allievi, talvolta da questi poco compresa e sottovaluta ma, loro malgrado, onnipresente. Nel corso della storia la poesia riveste un ruolo simile a un cavaliere errante, ricca di avventure nobili trasmutate in versi, pregna di tragedie strazianti e amori di quelli più puri, di rime fatte di coraggio lealtà e morte.

Nel nostro millennio l’arte della poesia è innata come lo è per Benedetto Ghielmi che nel suo lavoro “Cocci di bottiglia” evoca e trasmette sensazioni profonde, le impressioni più intime, un viaggio nelle emozioni e delle motivazioni della sua personalità, un processo psicologico nel quale concentra la sua attenzione sulle proprie esperienze emotive. A volte esacerbato, a volte trascendentale, che va oltre un certo ordine e grado ponendo le condizioni per le quali i suoi sentimenti possano divenire oggetto della nostra conoscenza.

La cover attrae notevolmente, attraverso i frammenti di una bottiglia esprime il desiderio di protezione, come se la psiche avesse l’esigenza di porre una barriera, creando un isolamento con il mondo esterno, avvertendone, quasi, il pericolo imminente. Questo stato d’animo si evince dai versi del suo carme “Catarsi”, nel quale l’autore condivide con il lettore il proprio smarrimento o evoca la sua rinascita e lotta contro quell’inevitabile emergere di episodi sgraditi di una condizione umana in cui si sente intrappolato, ma confida che nell’anima torni, prima o poi, il sereno e che come “una goccia può smuovere la terra”, allo stesso modo l’angoscia possa essere scalfita e dissipata per ritrovare se stessi. Attraverso la Catarsi, come spiega esaurientemente Benedetto Ghielmi, è possibile purgare le proprie emozioni, eliminando conflitti interiori, tristezza e frustrazioni, lasciando spazio a positività e leggerezza. Molto spesso nelle sue poesie si legge dell’“Oltre”, come nelle toccanti frasi di “Essere una Persona”, “Impercettibile Animo” e “Dove sta il mio Oltre?”

“Oltre”, poche sillabe che ci portano al di là di un ideale, che insegnano che un certo limite, benché invalicabile, si può superare, più di quanto si possa esprimere o credere, lo spiega alla perfezione quando scrive: “Ecco lo vedo. Al di là di quell’ orizzonte…Al di là di quelle incomprensioni, di quelle sofferenze abitate da sovrumani dolori…Al di là di quel tutto c’è un luogo dove non esisterà più un tu e un io ma solo un noi…dove non si sentirà più la diversità…”

Amore, incertezze, emozioni, vita, rinascita, avventura, speranza, umiltà, tutto questo racchiude il poeta. La mia riflessione, leggendo quest’opera, viene coscientemente a galla e mi porta a ponderare sul fatto che ognuno di noi viene messo a nudo davanti significativi versi dell’autore che invita a guardarci dentro affinché i momenti di fitta oscurità possano diradarsi con certezza, lasciando che la positività filtri attraverso l’animo abbattuto, scorgendo un panorama splendente oltre quella coltre di nebbia che si identifica negli affanni umani, lasciando spazio all’anticamera della gioia e alla visione della vita pronta a rifiorire.

Complimenti vivissimi a Benedetto Ghielmi per avermi accompagnata nel viaggio dell’anima e, convinta che sarà anche il vostro, vi lascio regalandovi un breve messaggio trascritto in “Mattina”: “Algido sole, brezza pungente, campi in attesa dell’ abbraccio del nuovo giorno, volto rifiorito, la città ridesta la speranza di un nuovo cominciare.” Sono sicura che voi lettori farete vostre queste parole, ridestandovi a nuovi giorni in una vita ricca di speranza.

Sinossi:

Voliamo insieme verso nuovi e illimitati traguardi desidero compiere quest’opera non compiuta quel sottile confine sa di intesa profonda, voglio instancabilmente respirare il tuo essere presente in ogni mia increspatura.” (Impercettibile Attimo)

Notizie sull’ autore

Benedetto Ghielmi, nato a Milano il 22/05/1988. Trascorre la sua giovinezza a Orino (VA). Figlio d’arte, cresciuto in una famiglia numerosa, inizia a dedicarsi alla poesia negli anni dell’università. Finalista nella prima edizione del concorso di poesia “Cinepoesia”. “Cocci di bottiglia” è la sua prima raccolta di poesie.

Notizie sulla Casa Editrice

La casa editrice - Edizioni 2000diciassette - Editore

La casa editrice “Edizioni 2000diciassette” viene fondata a Telese Terme (BN) nel gennaio del 2017 dalla scrittrice Maria Pia Selvaggio, che dà vita ad un progetto più volte sognato. 

La mission è quella di vivificare e lanciare la letteratura sannita nel mondo, parimenti ad un’apertura della letteratura mondiale nel Sannio.

I generi letterari proposti prevedono l’accoglienza di una modernità, ma anche il ripristino di un classicismo puro e di una utilità storica. Una coniugazione perfetta tra passato, presente e futuro, ripristinando generi abbandonati come il racconto ed il poema epico.

La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.
(Fernando Pessoa)

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