Amabili Otaku-Blog Version: il Manga e gli Anime e le loro tipologie

Ciao a tutti voi Amabili lettori. Qui è l’otaku del blog che ha pensato di portare la rubrica del sabato pomeriggio, quella sulla pagina facebook, su un portale più vasto, in modo che sia visibile a voi popolo di WordPress che poco bazzicate gli altri social.

A spianare il lungo percorso in questo nuovo spazio, ho pensato di proporvi una guida generale sul mondo dei manga, quali sono le caratteristiche e le sue varianti (non parlo di covid, tranquillizzatevi ), scoprire i nomi degli autori più famosi, di quelli che hanno fatto la storia.

Di TheOtherJesse – self-made

La parola manga ovviamente è riferita ai fumetti di sola provenienza giapponese, significa: “immagini derisorie e ha origini molto antiche, se si pensa alle caricature del periodo Kamakura (1185-1333) all’epoca prive di testi. I primi libri illustrati furono stampati invece tra il 1700-800 da famosi artisti. L’industria manga è esplosa in patria e nel resto del mondo intorno agli anni ’50 e prosegue sino a oggi. Hanno delle particolarità diverse rispetto ai fumetti occidentali, hanno spesso trame complicate e introspettive, si tiene molto al lato psicologico, mentre a volte sono storie eccessive e demenziali.

Altra cosa: il disegno. Si distingue in maniera chiara lo stile manga, il disegno è curato nei minimi dettagli, gli occhi dei personaggi sono spesso grandi, e sono di una bellezza delicata. È bene comunque precisare che ogni artista ha uno stile personale e riconoscibile, che migliora e si rafforza di opera in opera, ed è emozionante essere testimone dei loro progressi strada facendo.

Rumiko Takahashi, il suo stile è inconfondibile
Matsuri Hino prima
Matsuri Hino oggi

Mi sono capitati spesso dei manga dove questo processo di crescita professionale è ben visibile: nei primi volumi vi è uno stile più acerbo, mentre negli altri si raggiunge la perfezione.

In Giappone i manga non vengono subito pubblicati nei volumetti (tankobon) in cui siamo abituati leggere, ma escono in capitoli nelle apposite riviste e ce ne sono parecchie (esempio, Vampire Knight viene pubblicato su LaLa) dopodichè approdono sui tankobon se il giudizio dei lettori è stato favorevole, da lì, se il pubblico è notevole, viene creata una versione animata. Questa viene denominata appunto anime, uguale o a volte differente dalla storia originale.

Il tankobon è un fumetto all’orientale, completamente diverso dall’occidentale, si legge al contrario, da destra a sinistra, lo stesso vale per le vignette, che possono essere sia orizzontali che verticali. Pensate sia difficile? No se seguite lo schema. In Italia, da anni, si segue la struttura originale.

Bakuman

Gli autori di manga si chiamano Mangaka e solitamente sono provvisti di assistenti, di studi, ma spesso capita che lavorino a casa, tutta la notte. È un lavoro di precisione durissimo, le tavole sono sempre disegnate a mano, col pennino, e ogni pagina vi sono più vignette. Fate conto che il mangaka non si occupa solo dei disegni, ma anche della sceneggiatura e della storia. Tutto è importante se si vuole pubblicare un ottimo lavoro e i giapponesi in questo sono pignoli.

Una nota dolente? La lentezza di alcuni autori. Facciamo i nomi: Suzue Miuchi si porta avanti il suo capolavoro sin dal 1979. Ai Yazawa, per problemi di salute, non ha ancora terminato Nana, il suo manga più bello. Stessa sorte Bersek di Kentaro Miura.

Tipologie

Le tipologie di genere dei manga e degli anime è vastissimo e nella maggioranza dei casi hanno un’apposita definizione. Vediamole insieme:

  • Kodomo: per un pubblico infantile, kodomo vuol dire infatti bambino. Doraemon e affini.
  • Shonen: generalmente sono per il pubblico maschile, il punto forte è l’azione, ma anche il mondo fantasy. Esempi lampanti sono Dragon Ball, Naruto eccetera.
  • Shojo: per le femminucce. Storie d’amore, il più delle volte scolastiche, ma anche storici. nel mezzo si possono rivelare storie profonde e a carattere psicologico. Vi sono molte sottocategorie negli shojo.
  • Seinen: per un pubblico maturo, non s’intende pornografico. Le tematiche sono più forti rispetto alle altre categorie, che comprendono comunque l’azione. Esempi: Death note, full metal alchemist
  • Josei: storie di giovani donne non più adolescenti, tra problemi amorosi, quotidiani e familiari
  • Shonen ai: caratterizzato dall’amore omosessuale tra maschi, mai espliciti, quasi esclusivamente platonici. Esempio: Uragiri, il tradimento conosce il mio nome.
  • Yaoi: tratta l’amore omosessuale esplicito, completo di atti sessuali tra maschi. Uke e seme (attivo e passivo)
  • Shojo ai: la versione femminile degli shonen ai
  • Yuri: la versione femminile di yaoi
  • Hentai: manga pornografici

Sottocategorie:

  • Cyberpunk
  • Mecha (da mechanics, sono i manga con i robot)
  • Spokon (manga sullo sport)
  • Romakome (romantic comedies, principalmente shojo manga)
  • Aniparo (manga comici e parodie)
  • Gekiga (manga drammatici)
  • Gore (manga particolarmente violenti)
  • Meitantei (manga polizieschi o gialli)
  • Suriraa (manga thriller psicologico)

Spero di avervi stuzzicato un po’ la vostra sete di conoscenza. Mi seguirete in questa avventura?

Allora occhio alla prossima volta.

2 risposte a "Amabili Otaku-Blog Version: il Manga e gli Anime e le loro tipologie"

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