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“Come perdersi in due occhi” di Concetta Melissa

Dettagli Prodotto:

Titolo: Come perdersi in due occhi
Data uscita: 03 settembre 2020
Autore: Concetta Melissa
Pagine: 139
Formato: E-Book e Cartaceo
Editore:
Collana:
Prezzo: 2,99€ e-book / 9,00€  versione cartacea

Link d’acquisto:

Sinossi:

Sì, siamo donne. Sì, pensiamo e parliamo più del dovuto, più di quanto ci viene richiesto e più di quanto vorremmo. Sì, a volte ci perdiamo. E, altre volte, ci ritroviamo. Sì, potremmo sembrare anche patetiche, ma non lo ammetteremo mai. Proprio come Zoe. Single e senza alcun risultato professionale, nasconde le sue paure riguardo al proprio futuro a sé stessa e agli altri, ma non inganna la sua amica e coinquilina Laura, che non perde occasione per farle aprire gli occhi. Laura fa la cameriera in un pub e, molte volte, ritrova i suoi clienti anche nel proprio letto. Zoe, contrariamente, non crede nell’attrazione spontanea e irrefrenabile tra due persone, finché non s’imbatte in Andrea. Sì, lo ammettiamo, uno sguardo può scioglierci più di un complimento. L’incontro fortuito di Zoe con questo sconosciuto, rovinerà i piani del suo capo e mentore, Roberta. Colei che tutte vorremmo diventare e, al contempo, colei che tutte vorremmo evitare. In sole ventiquattro ore, le loro storie, apparentemente parallele, finiscono per intrecciarsi e riformarsi, l’una influenzata dall’altra, quasi come un effetto domino. Come se fosse inevitabile. Come in un perfetto algoritmo. Sì, siamo donne e sappiamo anche cos’è un algoritmo.

Recensione a cura di Deborah con l’acca:

Oggi vi svelo un segreto.

Solitamente quando chiudo un libro, ho bisogno di qualche giorno di tempo prima di iniziarne la recensione. Devo lasciare che le emozioni scaturite dalla lettura si facciano mie per riuscire a trovare il canale giusto per trasmetterle a chi mi leggerà.

Questa volta non è andata così, leggevo, sottolineavo, prendevo appunti, rileggevo, ma soprattutto non vedevo l’ora di raccontarvi tutto. Ero impaziente ed emozionata, davanti ad un libro che fa sognare, sorridere e riflettere.

“Come perdersi in due occhi” è stato per me il libro del tutto e subito, tipico forse dei bambini. E cosa leggono i bambini? Le favole ovviamente. Questo libro è stato per me una bellissima fiaba moderna, e come tale, in essa ho voluto scovarne gli elementi classici della favola, ovvero la protagonista, l’antagonista, l’elemento magico, ma soprattutto la morale.

Zoe è la protagonista e devo dire che in lei mi sono totalmente riconosciuta. Vive, o meglio condivide un tetto con Laura, sua opposto in tutto. Ha un lavoro alienante Zoe, ed un capo, Roberta, la nostra antagonista, che la costringe a vivere in funzione dell’ufficio, convincendola che a nulla serve vivere, sperare e lottare. Zoe non ha mai dovuto giustificare un’assenza, semplicemente perché non si è mai allontanata dall’ufficio, nemmeno di domenica, nemmeno nei giorni di festa.

 “Credo che Roberta non abbia mai affrontato questo tipo di condizione, precaria, penso che lei ignori quanto sia difficile per me, e per tutte le donne della mia età, trovare uno sbocco professionale in questo paese (…) E sì viviamo in Italia. E, per quanto riguarda carriera e affermazione, spesso ci troviamo davanti a un’impasse. Tutti sappiamo che le prime lavoratrici donne erano, in qualche modo, emarginate e sottovalutate professionalmente, infatti a loro erano affidati incarichi di poco conto o di segreteria ed erano spesso sottopagate (…) Piuttosto discriminante, alquanto primitivo”.

Un giorno Zoe decide di fare ciò che tutti almeno una volta nella vita abbiamo pensato di fare, a dirla tutta io ci penso almeno un paio di volte alla settimana, ma non ditelo al mio capo. Decide di dare un passaggio in auto ad un perfetto sconosciuto, tale Andrea, che la convince a spegnere il cellulare ed accompagnarla in una fuga di un giorno, via da tutto, dagli impegni e dalle responsabilità.

Andrea è l’irrazionalità per Zoe, è allettante, rischioso, stuzzicante ed imprudente, ma anche marpione, adescatore ed ammaliatore. È l’irrazionale che conquista, il difficile che stuzzica e l’impossibile che innamora.

“Emozionarsi. È rimasto immobile, con entrambe le mani nelle tasche superiori, sbalordito quanto me; non distoglie più lo sguardo dal mio…  Ritrovarsi. Lui non parla e nemmeno io. A un certo punto, abbassa gli occhi e passa la mano tra i capelli, come per tirare un sospiro di sollievo o ripristinare il battito cardiaco. Poi lui rialza lo sguardo e mi sorride. Ed io non mi reggo più sulle gambe. Emozionarsi, emozionarsi davvero.

Sarà una fuga deliziosa, tutta da scoprire, fatta di mare e di promesse, di pranzi con Tomas ed Angelica, migliori amici ed unica famiglia di Andrea, ma pur sempre la gita di un giorno, con l’orario di scadenza già stabilito. Ma si sa, le favole hanno sempre un lieto fine ed in ognuna che si rispetti c’è l’elemento magico, che in questo caso ha la veste del destino che ci mette lo zampino legando ancora una volta Zoe ed Andrea, proprio nel momento in cui entrambi stanno imparando ad abituarsi dell’assenza dell’altro….

Non resta che svelarvi la morale della favola.

A scuola ci hanno insegnato che la morale è l’insegnamento della favola stessa, ed in Come perdersi in due occhi io ho trovato le mie due personalissime, che rispondono al nome di lealtà e di professionalità.

La lealtà è nel rapporto tra Zoe e Laura, sono donne grandi, diverse ma sempre unite e leali, e che si rispettano a prescindere dagli eventi. Sono un esempio di solidarietà al femminile che una volta raggiunta fa tremare il mondo.

La professionalità è quella bella, che Zoe, ma anche Roberta raggiungono quasi alla fine del racconto, riconoscendo i propri limiti ma valorizzando soprattutto i meriti. È una professionalità che va oltre i muri dell’ufficio, che mette al centro la persona ed il proprio valore aggiunto. Voi non desiderereste un capo così? Io di certo sì.

Di solito le fiabe terminano con il classico lieto fine… ovviamente non sarò io a raccontarvelo! Per saperlo dovete leggere questo libro scritto con eleganza che io voglio definire cioccolatinoso, avvolgente e dal cuore morbidissimo.

Grazie Concetta per avermi regalato momenti di spensieratezza e sorrisi incontrollati, permettendomi di riflettere, perdermi e di ritrovarmi.

Biografia Autrice:

Concetta Melissa – Nata il 5/08/1984, ad Avellino, residente a Santo Stefano del Sole (AV). Diplomata in “Grafica pubblicitaria e fotografia”, ha lavorato come operaia, segretaria, addetta alle vendite, operatrice nel settore pubblico e disegnatrice CAD. È attualmente disoccupata e questo le ha permesso di impiegare tutto il suo tempo e il suo intelletto per far emergere la sua forte passione per la scrittura. È già un’autrice di sceneggiature teatrali, destinate a compagnie teatrali e a recite scolastiche; una web writer per hobby e una redattrice di piccoli progetti.

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