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Formato: Formato Kindle
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Lingua: Italiano
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Recensione a cura di Jennifer Gaspari:
Benvenuti Amabili tra le righe di una nuova recensione! Questa volta vi parlerò di un racconto che mi sta davvero a cuore. I motivi sono tanti: il primo riguarda l’autore di questa piccola narrazione. Un autore che ho già avuto il pacere di leggere e che non mi stancherò mai di elogiare e consigliare, un autore che grazie a questo libricino ho anche avuto l’onore di scoprire sotto un altro punto di vista, ossia quello umano. Perché vi dico questo? Perché vi sto per presentare una short story che nasconde al suo interno molti messaggi ed un unico, grande e onorevole intento.
Luca Giribone, il creatore de “L’Opportunista” ha infatti deciso di devolvere i proventi di questa perla narrativa alla Croce Rossa Italiana e ad associazioni artistiche e culturali.
Lo fa scrivendo un racconto che parla di ciò che, purtroppo, troppe persone hanno dovuto affrontare quest’anno: una malattia, un ricovero, tanta paura, tanta incertezza e come unica speranza, vincere la morte. Giribone affronta il problema che ha stravolto il mondo, che ha generato una distopia non solo narrata all’interno di un romanzo, ma assolutamente e spaventosamente vera; lo fa a modo suo, con il suo riconoscibile stile narrativo, con la sua verve investigativa, lo fa senza sconti, senza fronzoli, unendo ciò che il Covid-19 ha portato nelle vite degli ammalati, a ciò che ha provocato in chi invece viveva da fuori questa pandemia. Lo fa unendo anche un punto di vista difficile ma reale, quello di chi affiancava, e affianca tutt’ora, quegli ammalati giorno e notte, senza sosta, con tanta paura e altrettanto coraggio: gli infermieri.
L’altro motivo che mi fa amare questo racconto è che, come sempre, Giribone non delude! Questo eccezionale anno in cui siamo immersi ha ispirato e continuerà ad ispirare molti racconti e romanzi, ma Giribone lo fa utilizzando una strada diversa, scomoda (e che lo contraddistingue), che poco punta a strappare lacrime o sospiri, che non vuole nemmeno puntare il dito verso ipotetiche colpe, che non vuole raggiungere fini politici o polemici. E allora cosa ci vuole raccontare questo pragmatico autore? Ci propone semplicemente uno spaccato sociale fatto di eventi, di ipotesi, di giudizi, di sospetti, timori e voci… quelle voci che ci hanno martellato il cervello in tutti questi mesi, quelle che si sono create attraverso i servizi del tg, le notizie sui social media, passando da una testa all’altra e provocando convinzioni, arrivando a conclusioni, deducendo il deducibile. Ci racconta una micro società accomunata dall’incertezza che plasma le sue figure di riferimento fatte di vinti e vincenti, di buoni e cattivi, di opportunità e opportunisti.
Chi è poi alla fine “L’opportunista”?
Chi è questo protagonista volontario, o meno, attorno al quale Giribone crea il suo nuovo gioiello? Forse voi riuscirete a scoprirlo leggendo il racconto, ma io, onestamente, nonostante oramai sia entrata (forse) nel meccanismo narrativo di questo scrittore-illusionista, non l’ho capito fino alla linea d’arrivo.
La storia che ci viene proposta parla di un famoso broker dalla fama spietata, che diviene il fulcro di una narrazione realistica ma ingannevole, che ce lo presenta inizialmete come vittima dell’ormai troppo conosciuto “corona virus”. Enrico Blau, costretto in un letto d’ospedale, in una terapia intensiva che è diventata uno degli argomenti più discussi degli ultimi mesi, durante l’inizio di questa famigerata e terrificante avventura che il 2020 ci ha tristemente fatto affrontare. Ce lo presenta attraverso una voce narrante esterna, che ci appare lontana, distante e quasi asettica, ma allo stesso tempo stranamente familiare; e attraverso altre due voci che aleggiano attorno ad Enrico, nella sua stessa camera, due voci che lo raccontano, lo leggono attraverso articoli di giornale, due voci come ce ne sono state tante, due voci che tentano di salvarlo, che in qualche modo lo accompagnano e lo svelano a sé stesso: due infermieri che si prendono cura di lui e che attendono, anche loro giorno dopo giorno, un attimo alla volta, di capire di più su questo virus nuovo e sconosciuto.
Ma sarà Enrico l’opportunista? O forse sarà il suo socio Michele Baroni? Oppure ancora il manager giapponese che deciderà le sorti di entrambi? CHI? Chi tra loro approfitterà della situazione? Chi tra loro sarà il più spudorato? Chi sarà a non guardare in faccia nessuno e tenterà di puntare alla vittoria più alta? Leggetelo e scopritelo perché da me non lo saprete per certo!!!
Un Giribone che non nasconde nulla, apparentemente, che mette tutte le carte sul tavolo fino al giro finale, che svela solo all’ultimo secondo quei suoi famosi “forse” a cui ci ha abituati, quelli che ci fanno arrovellare il cervello fino alla scoperta di una verità insolente e, appunto, opportunista. Un Giribone che fa uscire tra le righe un’umanità quasi insospettabile, data la sua scrittura calcolata, posata e ingannevole.
Un racconto da leggere assolutamente, perché noi quell’opportunista lo vogliamo smascherare, e l’unico modo per farlo è acquistare questo libro e scoprire chi sia!
Buona Amabile Lettura
Sinossi:
Chi è l’opportunista? Enrico Blau, broker di successo, che lotta fra la vita e la morte, celando nel suo silenzio apparente un segreto impossibile? È Michele Baroni, il suo fedele alleato, che ha costruito per il suo amico la vendetta più crudele? È il manager giapponese Ishida Yusei, che avrà in suo potere la sorte di entrambi i protagonisti? O forse l’opportunista è un assurdo, per comprendere il quale la nostra ragione dovrà compiere una vera e propria acrobazia?
Un breve, appassionante thriller, scritto con il contributo fondamentale delle testimonianze offerte all’autore dagli infermieri dei reparti COVID milanesi, che rappresenta una iniziativa importante i cui proventi saranno devoluti alla Croce Rossa Italiana e ad associazioni artistiche e culturali.
“Luca Giribone, quando un autore emergente diventa un caso editoriale”
La Repubblica
Biografia Autore:
Luca Giribone nasce a Torino nel 1975.
A partire dall’adolescenza collabora per diversi anni con La Stampa di Savona, città dove allora risiedeva, entrando a far parte della redazione dell’inserto giovanile “Il Menabò”. Gli studi e gli interessi per il mondo della comunicazione di massa lo portano a Milano, dove lavora in agenzia di pubblicità come copywriter e brand manager, senza mai abbandonare la passione per la lettura e la scrittura, per poi entrare nel mondo aziendale, rivestendo i ruoli di marketing manager e key account manager.
“New York 1941. Forse” è il suo primo romanzo, un noir a tinte forti che si sviluppa attraverso temi fantastici giocati sul rovesciamento totale delle attese dello spettatore e sui continui colpi di scena. Il romanzo crea da subito un significativo passaparola, che si concretizza nell’attesissimo seguito del primo libro, Tryte, sfiorando le settemila copie totali in meno di tre anni.
In uscita nel 2020 un thriller fantascientifico dai tratti distopici che porterà il lettore ai limiti della letteratura di genere e, in cantiere, un gotico che punta a esplorare il lato più oscuro dell’animo umano.
Durante il lockdown legato alla pandemia da COVID-19, come molti altri autori ha deciso di dedicare un racconto, dal titolo “L’opportunista”, alla raccolta fondi a favore della Croce Rossa Italiana e di associazioni culturali e artistiche.
E’ felicemente sposato e orgoglioso padre di un bambino di nove anni.
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