Dettagli Prodotto:
Copertina flessibile: 445 pagine
Editore: Independently published (2 luglio 2020)
Lingua: Italiano
ISBN-13: 979-8656412186
ASIN: B08C9CZ1FL
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Recensione a cura di Jennifer Gaspari:
Avete presente quando iniziate a leggere un libro e non riuscite a staccarvi? Quando, state preparando la cena, e nel frattempo provate ad immaginare cosa accadrà nel capitolo successivo? Quando chiudete gli occhi, dopo una giornata piena, e non riuscite a staccare la mente da quella storia che vi ha preso completamente nel suo turbinio di emozioni, intrecci, passioni, duelli, frecce, auto… Quando ogni vostro muscolo sembra teso a riprendere in mano quel libro per non mollarlo più? Beh, se avete presente cosa si prova, allora è probabile che stiate pensando allo stesso romanzo di cui sto per parlarvi, un romanzo scritto a quattro mani, un romanzo con il quale Amalia Frontali e Rebecca Quasi, hanno decisamente fatto Centro!!
Innanzitutto voglio soffermarmi sulla Cover. Bellissima!! L’uso dei colori (nulla al caso), la raffigurazione dei protagonisti spalla a spalla, le loro espressioni, lui così alto e fiero, lei così inconsueta con i capelli corti, due personaggi insoliti, diversi, imperfetti ma di cui vi innamorerete. Ecco, una cosa stupenda di questo racconto è che amerete entrambi, completamente, spassionatamente, perché faranno errori che fareste anche voi, perché avranno paure che provereste anche voi, perché saranno tra i più umani e veritieri personaggi di un romanzo che avrete mai conosciuto.
Inizierei però, a raccontarvi questa storia che vi farà innamorare perdutamente!! Siamo a Londra, nel 1908, stanno per iniziare le Olimpiadi ed è esattamente a causa dei Giochi che incontreremo Ina e Leopold.
Ina, ragazza semplice, di ceto borghese, che si avventura a Londra a bordo di un’auto “presa in prestito” dal cugino, che arriva sfrecciando a destinazione, esattamente come arriverebbe una delle sue frecce. Ina fa infatti parte della squadra femminile di tiro con l’arco. Una volta a Londra riesce a trovare una camera in una locanda, che dividerà con Polly, una bellissima ragazza che oltre la bellezza ha anche intuito, buongusto ed un cervello invidiabile. Ina é uno dei personaggi più belli che abbia conosciuto in un romanzo: coraggiosa, ironica, forte, intelligente, sprezzante dell’avventura e della velocità, istintiva ma assennata… tutto però camuffato da una genuinità d’intenti e una purezza d’animo che vi porteranno, pagina dopo pagina, a perdervi nel suo candore. Ina ha una bellezza semplice, non vistosa, ma che non dimentichi, che ti rimane nel cuore, Ina è “infestante”.
Leopold, che non conosceremo subito con questo nome, o meglio Ina non lo conoscerà così. Leopold si finge Belga, si finge Pierre Le Blon per poter partecipare come spadaccino alle Olimpiadi. Perché vi chiederete? Perché far finta di essere qualcun altro? Lo scoprirete solo leggendo il romanzo “bien sûr”. Leopold che incontreremo sprezzante a bordo di una macchina lussuosa e che vedremo dover lasciare il passo (comment est-il possible?) ad una misteriosa donna al volante. Chi sarà mai? Leopold che si presterà ad un gioco di ruoli, a dover interpretare Pierre che interpreta il cugino di Ina. Perché? Che intrecci hanno creato le nostre autrici? E nulla al caso, ma tutto diretto ad un preciso Centro. Leopold, alto, prestante, intrigante, che capiremo immediatamente essere più di quel che dà a mostrare. Leopold che ha alle spalle una famiglia misteriosa, che pretende da lui quello che solo una famiglia di alto livello può pretendere… insomma, chi è Leopold? Chi è Pierre?

E poi accade che Ina e Leopold (all’epoca Pierre Le Blon) si incontrano/scontrano ed inizia la magia. Lui fingerà di essere un autista, ma poi fingerà di essere suo cugino, per poi divenire l’uomo che la ama e la amerà per sempre. Ah, quanto ho immaginato gli sguardi sognanti di Leopold che osserva Ina, quanto l’ho ammirato attraverso gli occhi di lei, attraverso quella imperfetta perfezione che solo l’amore, quello puro, quello che viene dalle viscere, quello inspiegabile può far vedere. La verità è che non saranno Rebecca e Amalia a presentarvi i loro protagonisti, ma saranno i protagonisti a presentarvisi a vicenda. Vedrete Ina attraverso le furtive occhiate di Leopold, e Leopold tramite lo sbirciare di sottecchi di Ina, così timido, ma così intenso. Di bello, bellissimo, questo libro ha il fatto di non avere assolutamente una visione oggettiva della storia e dei personaggi perché è tutto vissuto dal loro punto di vista, completamente, assolutamente soggettivo. Penso che ciò sia lampante già nel titolo stesso. Ina è al “centro” del mondo di Leopold e lui è al “centro” di tutto per lei.
“Ina!” urlò, correndo al fianco del treno. Lei si sporse all’esterno con tutto il busto. “Ina, qual è la cosa più importante della vita?”. Lei sorrise. Aveva gli occhi pieni di lacrime, ma sorrise “Fare centro!” gridò, per superare il frastuono dei motori. Quando l’eco di quelle parole si spense, il treno l’aveva portata via.
Amalia e Rebecca ci fanno entrare in un intricato mondo dove nulla è quel che sembra, dove il colpo di scena è sempre dietro l’angolo, dove non tutti sono ciò che dicono di essere, dove il fato fa incrociare vite che magari mai avrebbero dovuto incontrarsi. Lo fanno attraverso personaggi meravigliosi! Vi ho già accennato dei due protagonisti principali, ma anche chi gira intorno alle loro vite non è da meno. Personalità create quasi visivamente che renderanno la narrazione piena e ricca in ogni istante. Volete saperne di più, n’est-ce pas? E allora ve ne parlo un po’.
Polly, di cui già vi avevo accennato sarà quell’amica che tutte vorremmo aver avuto. Sempre pronta a regalarvi consigli preziosi, a sistemarvi un abito che non vi cade a pennello, che vi spinge a prendere coraggio con i ragazzi, ma sarà anche quella che non vi giudicherà nonostante siate completamente diversa da lei. Un personaggio spumeggiante che vi accompagnerà fino alla fine. Poi ci sono la sorella di Leopold: Dora e suo marito Gunther. Lei, la tipica aristocratica, di famiglia molto altolocata, altezzosa, snob e cresciuta in mezzo ad una società che detta le regole del buonvivere fin dai suoi primi vagiti in questo mondo. Abituata a vivere secondo le direttive del mondo che la circonda, non accettando quelle sfumature che la renderebbero un pochino più simpatica. Lui, Gunther, un personaggio che meriterebbe un romanzo a parte (ma con queste due autrici “on ne sait jamais”). Diplomatico, pungente, scorpionico, dall’acume raffinato con “un certain je ne sais quoi” che vi farà, per un attimo o anche più di uno, pensare “ma senti sta Dora non la puoi mollare?” e invece no, perché Gunther è anche innamorato cotto di sua moglie, insomma perfetto, Gunther è perfetto. Forse l’unico personaggio caduto nella consuetudine della perfezione romanzesca, ma ci sta, anzi penso sia il più sofisticato di tutto il libro e, data la gradevolezza del romanzo, penso che fosse una personalità necessaria.
Nelle mie recensioni non amo raccontare molto della trama e non lo farò nemmeno in questo caso, vi anticipo solamente che attraverserete mille peripezie, vivrete la tensione delle gare Olimpiche, ma vi renderete anche conto che non saranno quelle a cambiare le vostre vite, ma sarà l’amore, quell’amore davvero improvviso, inaspettato che vi strapperà risate, lacrime, sussulti. Vivrete con Ina la tensione di un arco tirato, di un Centro che sembra troppo complicato da raggiungere, forse per una folata improvvisa di vento, o per un tacco non appropriato, o perché vi sentirete addosso uno sguardo che vi toglie il respiro. Proverete con Leopold un’ammirazione verso una donna completamente diversa da quelle che fino a quel momento avete incontrato e ne apprezzerete la bellezza fino volerla toccare, respirare, fino a volervene impossessare bramosamente, nonostante tutto, nonostante tutti. Verranno svelati misteri, rotte tazzine, rubati baci, scritte lettere. Verranno pronunciati addii, una, due… quante volte? Vedrete scoppiare una guerra, ma ne godrete quasi, e alla fine tutto avrà un senso.
Alla fine, Ina e Leopold troveranno il loro Centro, l’uno nell’altra.

Cos’altro aggiungere? Credo fortemente che le due autrici abbiamo creato qualcosa che dovrebbe avere un seguito, che abbiano trovato un’intesa davvero importante che non debba essere abbandonata. Cosa scrive Amalia e cosa Rebecca non è dato capirlo, forse mi sento di attribuire “le lettere” alla penna già consolidata di Amalia nel settore epistolare, ma per il resto davvero trovo impossibile distinguire dove inizi una e termini l’altra. Complimenti ragazze! Un risultato eccellente sia per l’intesa linguistica sia per quella narrativa. Ina e Leopold non li dimeticherò facilmente e su Gunther spero che mi farete contenta.
Consiglierò questo libro? Temo sia impossibile non consigliarlo. Due forze della natura queste autrici… ripeto, avete fatto un completo, vincente Centro!!!!
Sinossi:
Londra, 1908. La capitale britannica si prepara ai Giochi della IV Olimpiade. Miss Ina Wood appartiene alla squadra femminile di tiro con l’arco e Monsieur Pierre Le Blon è un valente schermidore belga. Si incontrano per caso, a seguito di un piccolo incidente automobilistico e scoprono di avere in comune un certo talento per la dissimulazione: Miss Wood guida un’auto non sua e Monsieur Le Blon non è chi dice di essere. Tra schermaglie sportive e romantiche gite tra i ranuncoli, si consuma quella che pare destinata a restare una fugace avventura. Ma il destino, lento e inesorabile, dispone che i nostri atleti si ritrovino a Vienna nel 1914, per affrontare il passato ed essere travolti dagli ingranaggi della Storia.
Biografia Autrici:
Amalia Frontali: lavora per pagarsi il mutuo, legge per vocazione e scrive per divertimento (collezionando incompiuti nei cassetti).
Rebecca Quasi è una signora di mezz’età che scrive per hobby.
Curiosità: Questo romanzo lo abbiamo scritto per il puro piacere di giocare a quattro mani, mescolando fatti e personaggi reali ad altri del tutto immaginari. Non volendo lasciare nulla di intentato, abbiamo anche inserito fatti inventati per i personaggi veri (e poi ci siamo scusate con loro ufficialmente, in una paginetta di note storiche in fondo al libro). Sempre in fondo al libro, proprio nelle ultime pagine, c’è anche una sorpresa, non perdetevela!