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” Il Coraggio di Parlare” di Gina Basso.

Scheda libro

Titolo: Il Coraggio di Parlare

Autore: Gina Basso

Editore: Fabbri

Pagine: 266

Data uscita: 1 Gennaio 1986 prima edizione

22 Settembre 1999 seconda edizione

Link Acquisto:

https://www.amazon.it/coraggio-parlare-Gina-Basso/dp/8845171167/ref=as_sl_pc_qf_sp_asin_til?tag=dany05-21&linkCode=w00&linkId=b421c12b450716f4b7cd7a76714e441c&creativeASIN=8845171167

Sinossi

È la storia di Vincenzino Melito, un ragazzo calabrese che scopre, cercando lavoro, il mondo della mafia. La ‘ndrangheta, la mafia calabrese, lo ghermisce senza che se ne renda conto e quando Vincenzino lo capisce, sciogliersi dai suoi tentacoli non è facile. Il rischio di vendette, di ritorsioni è troppo grande. Decide allora di lasciare tutto e tutti: la famiglia, il paese, gli amici, la squadra di calcio. In un viaggio che rappresenta soprattutto il percorso del ragazzo verso la maturità, giunge al Nord. E qui, inseguito dalla ‘ndrangheta e dai suoi coinvolgimenti che credeva di essersi lasciato alle spalle, Vincenzino trova il coraggio di parlare, di infrangere il muro d’omertà dietro il quale lo si voleva confinare.

Recensione a cura di Daniela Sardella

Data 21 Marzo 2020. Sapete quante Giornate importanti sono celebrate proprio nel 21 Marzo? Diverse come diversi sono gli Argomenti o Fatti che hanno segnato questa Data importante. Noi di Amabili abbiamo pensato di ricordare tramite consigli lettura, quindi, ognuno di noi ha scelto un tema differente. Ecco che la mente mi ha catapultato nel passato, tra i banchi di scuola. All’improvviso un ricordo, un libro che mi segnò particolarmente. All’epoca ignoravo l’esistenza di Società Segrete illegali, anzi non conoscevo l’illegalità figuriamoci tutto il resto! Droga, Ricatti, Mafia, ‘ndrangheta, omertà, tutti termini di cui non sapevo nulla. Leggere e apprendere di verità così forti e in un certo senso, lontane dalla realtà che vivevo, mi segnó profondamente, ed ora che sono qui a ricordare, riaffiorano tutti quei miei pensieri. A distanza di anni, ancora oggi, la Mafia è un mostro silenzioso che si muove tra di noi. Ha soffocato paesi interi, ha ucciso in maniera fredda e spietata tutti quelli che volevano distruggerla, ha ucciso vittime innocenti e continua a farlo! Per questo è giusto parlarne, oggi più che mai! Così vi presento la mia scelta. Vi parlerò di “Il coraggio di Parlare” scritto da Gina Basso, famosa giornalista.

Non voglio perdere altro tempo, quindi vi presento subito il Protagonista assoluto: Vincenzino. Un ragazzino di appena 14 anni, anzi quasi 14, per l’esattezza. Vincenzino è un giovane come tanti altri e fa parte di una famiglia modesta, semplice e numerosa. Purtroppo schiacciati da grandi difficoltà economiche, come molti del resto, arrancano per sopravvivere giorno dopo giorno, ed è proprio questo il motivo che spinge il ragazzino a cercare un lavoro serio, un lavoro che gli permetta di guadagnare abbastanza per sopperire tutti i debiti accumulati. Le occupazioni casuali e giornaliere non bastano più così decide di andare a Gioia Tauro, dove si suppone ci sia spazio per tutti.

Immaginate un ragazzino solo, ingenuo ma nello stesso tempo responsabile verso i doveri famigliari. Un piccolo uomo in strade sconosciute, luoghi mai visti prima, una realtà diversa dal paesino dove risiede. Compagna di viaggio la Paura! Ma non la paura che pensate voi, Vincenzino ha Paura di Fallire, paura di non riuscire nella sua missione: lavorare e guadagnare, questo l’obbiettivo.

Purtroppo, durante la ricerca, incontra persone poco raccomandabili. Vincenzino, deluso dal primo tentativo fallito miseramente, attende pazientemente davanti ad un Bar. Prima o poi qualcuno sarebbe arrivato ad offrirgli un posto di lavoro, magari in fabbrica, ed è proprio mentre è lì che un uomo gli si avvicina. Con fare sospettoso osserva i lineamenti dell’uomo, certo vestito in maniera elegante, ma con un’espressione strana, difficile da decifrare. Eppure quella figura sa come attirare l’attenzione di Vincenzino! La parola magica arriva immediatamente: Lavoro! La proposta è allettante e ben pagata. Si tratta di consegne, roba semplice per Vincenzino, ma le continue raccomandazioni dell’uomo, il fatto di tener segreta la faccenda anche ai suoi genitori, destano in lui alcuni sospetti. Il giorno dopo arrivano le conferme! Si tratta di Droga. Altra delusione per Vincenzino. Lui che un attimo prima aveva trovato un modo per aiutare la famiglia, e un attimo dopo doveva rinunciare, ricominciare a cercare e soprattutto stare lontano da Don Gino. Dopo il primo momento sconforto non si arrende e la tenacia lo premia ancora!

Un secondo lavoro, semplice, facile e veloce. Consegnare alcune lettere, questo doveva fare, eppure qualcosa non andava. Anche qui la faccenda era avvolta nel mistero, in più la retribuzione che gli spettava era esagerata. Perché tutto quel segreto? Nascondere messaggi sotto le pietre in strade sperdute? E perché continuava a sentire quella sensazione di disagio, la stessa che già aveva provato con Don Gino? Qualcosa non andava, e ben presto le risposte arrivarono una ad una e con esse la Paura, quella vera!

Senza rendersene conto era entrato in un giro sbagliato! La notizia di un rapimento, la polizia che girava a sirene spiegate nelle strade, la sensazione di essere seguito, osservato continuamente cominciarono ad agitare Vincenzino cve non sapeva che quello era purtroppo, solo l’ inizio! Non riusciva a capire perché si trovava sempre nei guai! La sfortuna lo perseguitava! Prima Don Gino e la Droga, poi le lettere da lui recapitate che come presto capì chiaramente, avevano un collegamento con quel famoso rapimento commesso dalla Mafia. Sapeva di dover tenere la bocca chiusa altrimenti la sua famiglia avrebbe pagato un caro prezzo. E allora cosa fare per sfuggire alla morte, alle minacce? Fuggire andare via e dimenticare tutto, ma Vincenzino non sapeva quanto potesse essere potente quella gente.

Ci sarebbe tanto da dire! Vi assicuro ho raccontato solo l’essenziale. La storia che coinvolge questo ragazzino mette i brividi. Anche se non parliamo di Biografia, non vuol dire che sia tutta finzione. Sappiamo benissimo che sono cose vere. Un male che si espande ancora e ancora, senza pietà miete vittime ogni giorno, e proprio come il Protagonista, tanti giovani ne restano loro malgrado coinvolti. Il bisogno disperato di soldi li conduce in un vicolo senza uscita. Chi entra non può tornare indietro. Ma non c’è solo la Mafia. Qui parliamo di Omertà! Anch’esso un male diffuso. Infatti il senso del libro, il titolo portante rende chiaro il messaggio. Si collega il tutto. Mafia, ‘ndrangheta, omertà: Diffusione Assicurata del male stesso, come un circolo vizioso.

Vincenzino ci regala un grande insegnamento. PARLARE SENZA PAURA. Rileggere questo racconto ha scatenato in me tanti ricordi. Io stessa non conoscevo questa realtà, cruda ma vera. Anche i nostri genitori ci nascondevano queste verità. Meglio non sapere, meglio evitare. Oggi la cosa giusta da fare è Parlare, spiegare l’esistenza di questa Società malata, le trappole, il guadagno facile e tutto ciò che ne deriva. Parlare può aiutare altri giovani a non cadere nelle mani sbagliate, mani che portano solo Guai! Fatelo con un libro, leggete insieme. Il nostro consiglio è chiaro: mettete in lista “Il coraggio di Parlare”, non ve ne pentirete!

No alla Mafia, No all’Omertà.

Biografia Autrice

Gina Basso, giornalista-scrittrice, crotonese di origine, bolognese di adozione, romana di residenza. Una nazione dentro l’anima. Una fusione di tradizioni e di fenomeni sociali che le hanno consentito di generare una scrittura ricca di interessi socioculturali.  Giornalista-scrittrice, ma anche operatrice sociale nel mondo della narrativa contemporanea rivolta soprattutto ai giovani. Da anni, voce radiofonica cara ai nostri connazionali all’estero (dedicato a loro il suo primo romanzo, “La siepe dei fichi d’India” – Le Monnier), già ideatrice e curatrice di programmi radio-televisivi di carattere socio-culturale, ha ricevuto numerosi riconoscimenti da parte della critica e di pubblico.

I temi trattati da Gina Basso nei suoi racconti sono testimonianze di un forte impegno morale e di un grande desiderio di capire la realtà, di coglierne i vari aspetti con occhio attento e vigile. La droga, la mafia, il razzismo, l’amore adolescenziale sono, infatti, i problemi al centro della sua riflessione e vengono affrontati con partecipazione, ma anche con il chiaro intento di lanciare un messaggio di speranza.

Da uno dei suoi romanzi, “Il coraggio di parlare” è stato tratto l’omonimo film con la regia di Leandro Castellani, film che ha vinto 36 premi, tra i quali Giffoni e Mosca e, in visione privata, apprezzato dal Santo Padre.

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