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Segnalazione:” La Zona Extramondo” di Riccardo Pietrani

Scheda Libro

TITOLO: La Zona Extramondo

AUTORE: Riccardo Pietrani

DATA DI PUBBLICAZIONE: 11 febbraio 2020

GENERE: fantascienza/thriller tecnologico

PREZZO: 2,99 euro

Sinossi

Stato della Chiesa, 1561Un capitano di vascello e la sua ciurma, di ritorno da un viaggio nelle Americhe, si sacrificano alle torture dell’Inquisizione pur di tenere nascosto il diario di bordo della spedizione e i suoi sconvolgenti segreti
USA, dicembre 2012Kayn Grimm, ex professore di genetica, riceve una telefonata da una misteriosa donna che sostiene di avere informazioni sulla morte del padre, avvenuta molti anni prima in circostanze anomale.
Germania, dicembre 2012Le vicende di un killer russo, Viktor Zagaev, e del detective sulle sue tracce, Matthias Wichmann, si intrecciano con quelle di una oscura organizzazione alla ricerca di un luogo leggendario che svelerebbe il potenziale nascosto nel DNA umano e il destino dell’intero universo.

Estratto I

Dal fondo del corridoio si avvicinò una figura scura, camminando a tentoni. Nella mano destra reggeva una piccola torcia. «Siete il benvenuto, Eminenza» gracchiò con voce rauca. «Vi guiderò io.» L’uomo, gobbo e claudicante, aveva un occhio spento e il viso percorso da profonde cicatrici. Il corpo, grasso e sgraziato, era parzialmente coperto da stracci. Sotto si intravedeva una pelle deturpata da una grave bruciatura sotto l’ombelico. Il gruppo seguì il custode della prigione fino a un portone metallico. Incisa sui lastroni campeggiava una croce circondata da due angeli, ognuno dei quali brandiva una spada fiammeggiante. L’uomo si appoggiò con le mani sul metallo ed emise alcuni grugniti, finchè le due metà non si spalancarono. Quello che si parò loro di fronte era una visione infernale. I volti dei soldati sbiancarono di colpo: il più giovane di loro, Giacomo da Poltici, non riuscì a trattenere un conato di vomito e rigettò il rancio di qualche ora prima sul pavimento. L’odore di sporcizia che li aveva accompagnati fu sopraffatto dal calore di una fornace unito a un acre sentore di sangue. 

Estratto II

Richiuse il frigo, prese due bicchieri dalla mensola, ci versò il latte e ne porse uno a Greta. «Adesso dimmi, però, cosa pensi di trovare qui. E come.» Lei fece un sorso, immersa nella contemplazione del mobilio, lussuoso ma dallo stile superato. «Lo studio di tuo padre c’è ancora, vero?» chiese, appoggiando il bicchiere sul tavolo. «Puoi mostrarmelo?»

«Certo, non c’è problema. Abbiamo rimesso tutto a posto dopo la visita di quegli stronzi, e da allora non ho toccato più nulla.»

Salirono assieme le scale in legno ed entrarono. Lo studio era abbastanza piccolo rispetto alle altre stanze della casa. La parte centrale era occupata dalla scrivania su cui troneggiavano due vecchi computer Commodore 64, circondati da una gran quantità di matite e penne, tutte riposte in ordine negli appositi portaoggetti. Sembrava proprio la postazione di qualcuno che dovesse tornare da un momento all’altro per continuare il lavoro interrotto. Invece, erano passati oltre venticinque anni dall’ultima volta che suo padre ci aveva messo piede. Greta si guardò intorno, facendo scorrere le dita tra i lunghi filari di volumi ordinati con cura sui ripiani. «Dal Big Bang ai buchi neri, di Stephen Hawking…»

«Mio padre era pazzo di quel libro. L’ho letto anch’io, anche se…Alla ragazza brillarono gli occhi. Sfogliò il libro fino alla quarta di copertina e iniziò a tastare la rilegatura in cerca di rigonfiamenti. Kayn la guardò perplesso. «Cosa stai facendo?» Lei non rispose e continuò a esaminare il volume, fino a che non individuò una minuscola piega. Ci infilò un’unghia e iniziò a tirare, portando alla luce un piccolo alloggiamento. Strappò via il velo di carta che lo ricopriva ed estrasse un foglio ripiegato all’apparenza molto antico, custodito in una busta di plastica.

Estratto III

Un’espressione di sincero stupore si disegnò sul viso del professore, che si avvicinò per guardare meglio. «Cosa diamine è? Sembra una pergamena!» Greta diede un’occhiata sommaria e se lo infilò in tasca. Poi si avvicinò a Kayn. «Ricordi quando ti ho detto che non sapevo mentire?» «Eh?» balbettò lui inebetito. Con un gesto fulmineo, Greta estrasse una piccola siringa dalla tasca e gli iniettò un potente narcotico nel collo. Prima che potesse rendersene pienamente conto, il genetista crollò sul pavimento privo di sensi. «Mentivo.»

Biografia Autore

Nato il 12 febbraio 1981 nella provincia milanese, all’età di 3 anni circa subisce un’abduction, durante la quale gli viene installato nel cervello un microimpianto. Il manufatto alieno si attiverà a 17 anni causando l’epilessia e un tumore al cervello, ma gli darà modo di comprendere appieno la delicatissima missione della quale è stato investito. Quando non è intento a ordire la macchinazione che devierà il corso della storia della razza umana, si diletta con la scrittura.  

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