Un Progetto che possiede un Significato Importante, questo è: “Aspettando il Natale con L’ Autore”. Viviamo in un mondo fatto di Invidia , Gelosia e Ingiustizia dove ciò che diciamo spesso fa male più di una lama affilata dando vita a discussioni sterili. Aspettando il Natale con l’ Autore è una chiara dimostrazione che c’è Gente Pura, pronta a sostenersi , pronta a offrire aiuto con fare Sincero. Così nasce il progetto ! Persone che condividono una Grande Passione senza alcun tipo di Invidia dimostreranno che esiste ancora Lealtà e Sincerità. Spezziamo questa catena di Negatività , Ipocrisia e Portiamo una Ventata Fresca , Pulita. Dal 1 Dicembre ogni giorno un Autore presenterà il lavoro di un altro Autore proponendo Recensione , Intervista o Approfondimento . Si comincia ……
Antonia Romagnoli presenta Amalia Frontali ed il suo: ” La Chioma di Berenice “.
Scheda Libro
Autore: Amalia Frontali.
Editore: Self-publishing
Data di Uscita:
Pagine: 435
ASIN: B07YKKDG6V
Link acquisto :
https://www.amazon.it/Chioma-Berenice-Amalia-Frontali-ebook/dp/B07YKKDG6V/
Sinossi
Il Cairo, 1817
Forte della migliore educazione britannica, a diciott’anni Sarah Bane si sentirebbe pronta per soddisfare la legittima aspirazione di ogni brava ragazza: convolare a nozze con un gentiluomo di forma e di sostanza, passabilmente innamorato e rigorosamente inglese.
Si trova invece imbarcata per l’Egitto, dove lo zio diplomatico le ha combinato un matrimonio di convenienza con un avventuriero italiano, carente di ascendenza, fortune e delle più elementari nozioni di buona creanza. Per quanto male
Recensione a cura di Antonia Romagnoli
Miss Sarah Bane è la quintessenza della perfezione. Perfetta educazione, di aspetto assai grazioso, appartenente a una buona famiglia e dalle ottime frequentazioni: tutta di lei fa pensare che sia a un passo da un matrimonio adeguato con un altrettanto perfettogentiluomo.
Come arriviamo a incontrare Sarah, solo poche pagine dopo, sudata, puzzolente, a cavallo di un cammello in pieno deserto africano, con una fede al dito? Se pensate che il cavaliere alle sue spalle sia un principe da Mille e Una Notte, o un conte inglese che sta prendendo possesso di un enorme tesoro, siete in errore, perché la ex deliziosa Sara Bane ora si chiama Signora Belzoni ed è la moglie di un energumeno alto, grosso, un ignorante italiano che parla metà in inglese e metà in dialetto veneto e la chiama “anzolèta”.
Siamo nei primi decenni dell’800, e quello di Amalia Frontali è un romanzo unico e sorprendente, che ci porta dritti dall’Inghilterra Regency con le sue regole e i suoi pacati ritmi alle avventure incalzanti della strana coppia in Egitto, fra viaggi impossibili, pericolosi incontri e intriganti scavi.
Sarah è figlia del suo tempo e della vecchia Inghilterra, è perfettamente conscia che l’esistenza di una donna ruota e dipende dal matrimonio, ma vede nel suo particolare caso disattese tutte le speranze e le aspettative, nonché la negazione di tutto ciò per cui era stata preparata negli anni della sua educazione: era stata cresciuta, d’altra parte, per essere una donna raffinata, in grado di parlare ma soprattutto tacereal momento giusto, a governare una casa, a essere sottomessa al marito e alle sue esigenze.
Il rapporto fra lei e il fidanzato comincia subito malissimo, con un gioiello raffigurante uno scarabeo stercorario che, per quanto prezioso, agli occhi di Sarah risulta più un insulto che un pegno d’amore.
Questo gioiello, come la sua giovane proprietaria, sono destinati a un lungo viaggio, a radicali cambiamenti di prospettiva. Per Sarah, lo scarabeo diventa non solo il simbolo d’amore che la lega al marito, ma anche il segno del proprio mutamento, della crescita, di una nuova coscienza di sé.
Sarah Bane e la Signora Belzoni sono la stessa persona e contemporaneamente sono due donne diverse, una è crisalide, l’altra farfalla. È l’amore a cambiarla? Sì e no: è un percorso di maturazione certamente, è la durezza dell’avventura che deve affrontare; è la difficoltà dell’amore più che l’amore in sé. Perché in questo romanzo non ci sono pagine facili e rosa, ma c’è la realtà di una coppia che si sposa senza una vera conoscenza precedente.
Avrebbe voluto conoscerlo. Perché a prescindere dall’aver sbagliato tutto, davvero, quell’uomo eccentrico che aveva giurato d’amare per sempre non aveva idea di chi fosse. E neppure conosceva meglio se stessa.
In queste pagine troviamo il realismo nel raccontare la vita e il lirismo nel narrare una storia. Cresciamo con Sarah, attraverso i suoi occhi nuovi scopriamo la valle del Nilo, la sua aspra bellezza e i suoi roventi percorsi; con lei ci rammarichiamo d’un matrimonio imbarazzante, con un uomo grottesco, ma impariamo a guardare oltre le apparenze: scopriamo il nostro cuore.
E insieme a quello, anche l’importante lezione che la vera forza è una risorsa che possiamo e dobbiamo trovare in noi nella necessità.
E il nostro Giovanni Belzoni? L’enorme, magnifica canaglia, che rispetta i tempi della moglie ma si “sfoga” con altre donne, che si getta nel fuoco per amore e ucciderebbe per la donna che ama è una creatura della penna di Amalia Frontali solo in parte: personaggio realmente esistito, come l’autrice stessa ci spiega nella nota finale, fu una delle figure più eclettiche nel panorama storico del primo Ottocento. Reso famoso dalla sua mole e dalla sua forza, proprio come scopriamo nei primi capitoli, passava con disinvoltura da circense ad archeologo, trattava con eminenze politiche e viveva fra disagi, in mezzo agli scavi, con il medesimo ardimento.
Ehi, ma non vi ho detto nulla del perché questo libro si intitola “La chioma di Berenice”! Sì, potrei farlo, ma… lascio ai lettori il compito di scoprirlo di più, consigliando questa lettura al contempo leggera e profonda, che non manca di lasciare un segno nel cuore.
Un gioiello che, come un antichissimo scarabeo d’oro e smalto, ci stupisce in continuazione e non smette mai
di affascinarci.
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